L’INTERVENTO/3: A Palazzo Spada magistrati sotto pressione di Alessandro Pajno, – presidente del Consiglio di Stato (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

L’intervento del presidente del Consiglio di stato, Alessandro Pajno
A Palazzo Spada magistrati sotto pressione

di Alessandro Pajno, – presidente del Consiglio di Stato

sab. 28 – In un articolo pubblicato da ItaliaOggi il 26 maggio si dà conto di una lettera con la quale l’avvocato Fantigrossi, presidente dell’Unione nazionale avvocati amministrativi, manifesta preoccupazione sulla «lentezza» con cui il consiglio di stato fissa le udienze per la trattazione delle istanze cautelari e, in certi casi, del merito, con particolare riferimento alla materia degli appalti.
Come è noto, nel 2016 sono stati comunque fissati circa il 90% dei ricorsi pervenuti dall’inizio dell’anno, e un terzo di questi sono stati anche già discussi.
Mi sembra che tale dato faccia ritenere sostanzialmente salvaguardate le esigenze di tutela sottese alle norme processuali di riferimento. Ciò avviene nonostante il fatto che il consiglio di stato si trovi in una situazione di eccezionale carenza di organico dei magistrati.
Possibili discrasie nella fissazione delle udienze cautelari e di merito sono evidentemente riconducibili alla scopertura di organico che ormai rasenta il 50%. Su 103 magistrati previsti, quelli effettivamente in servizio presso il consiglio di stato sono infatti solo 59 (il 57% del totale), di cui 15 applicati nelle tre sezioni consultive.
Questi stessi magistrati sono stati, in questi mesi, sottoposti a un duplice sforzo straordinario, che si è aggiunto all’ordinario carico di lavoro. Mi riferisco in particolare:
– al contenzioso elettorale relativo alle prossime elezioni amministrative: si tratta di oltre un centinaio di ricorsi pervenuti in pochi giorni (e pari a circa il 25% dell’intero contenzioso appalti del 2016), che è stato definito con rito speciale nell’arco delle 48 ore dal deposito;
– allo sforzo extra ordinem imposto dalle funzioni consultive sugli atti normativi, sia per il noto parere sul codice dei contratti pubblici, sia per numerosi pareri sui decreti attuativi della legge n. 124 del 2015. Sono stati resi 13 pareri in circa due mesi impegnando in commissioni speciali molti dei magistrati in servizio nelle sezioni giurisdizionali, senza, ripeto, alcuna riduzione di carico.
Un’ultima notazione: in una situazione di particolare emergenza, il consiglio di stato deve continuare a svolgere le sue funzioni non soltanto come giudice degli appalti, ma anche in tutte le altre numerose materie che la legge gli attribuisce come giudice dei rapporti tra cittadino e potere pubblico.
Sono certo che anche l’Unione nazionale avvocati amministrativi condivida la necessità di considerare la generalità delle questioni che riguardano il nostro contenzioso, avvertendo l’esigenza che sia assicurata una tutela adeguata e tempestiva per la globalità delle istanze dei cittadini che si rivolgono alla giustizia amministrativa.
Posso assicurare che il consiglio di stato è impegnato, come sempre, a garantire livelli di tutela adeguata, effettiva e tempestiva.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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