L’INTERVISTA: Costa: “Furti in casa, sanzioni più severe ed efficacia della pena” (repubblica.it)

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Costa: “Furti in casa, sanzioni più severe ed efficacia della pena”

 

 

 

ROMA. “Oltre 250mila furti in casa in un anno. È essenziale intervenire in modo drastico”.  Dice così il vice ministro della Giustizia Enrico Costa, uno degli artefici degli emendamenti per alzare le pene su furti, scippi e rapine.

Ritiene davvero che una pena minima più pesante sia un deterrente per scippatori e ladri? “Il nostro obiettivo va molto al di là della deterrenza e punta sulla certezza ed efficacia della pena. Ai responsabili di questi gravi delitti va comminata una sanzione severa e soprattutto, una volta individuati, non possono godere di sconti di pena per effetto del gioco delle attenuanti”.

Ci spiega meglio di che si tratta? “L’eventuale presenza di circostanze attenuanti vanifica molto spesso gli aumenti di pena previsti per le aggravanti. Determinando un affievolimento della sanzione. Il nostro emendamento annulla questo effetto perché abbiamo ritenuto che gli abbassamenti di pena non sarebbero in linea con la gravità dei fatti. Tecnicamente si tratta di non consentire che eventuali attenuanti vengano ritenute equivalenti o prevalenti rispetto alle aggravanti del furto in abitazione”.
Da anni le forze di polizia si lamentano perché fanno fatica ad arrestare scippatori, ladri e rapinatori e poi se li ritrovano di nuovo in strada. Gli aumenti di pena servono per evitare proprio questo?
“Il lavoro delle forze dell’ordine è faticoso ed è frustrante individuare un responsabile e vederlo tornare in circolazione in un batter d’occhio. I meccanismi individuati non saranno forse risolutivi, ma vogliono porre un argine a questo rischio”.

Questi reati sono tra quelli vissuti peggio dalla gente. Le prossime misure del governo, in concreto, potranno diminuire il loro numero enorme? “Sono convinto che potranno dare un contributo: si tenga conto che, negli ultimi 10 anni, i furti in appartamento sono aumentati del 127%, e si tratta di delitti che colpiscono i cittadini non solo nel patrimonio, ma anche nell’intimità della loro vita privata. In un momento di crisi economica, questo rischia di essere il colpo di grazia per chi è già in difficoltà”.

La gente in verità è disperata…. “Ed è in ansia quotidiana perché sempre più spesso il furto in abitazione viene realizzato senza porsi il problema della presenza o meno dei proprietari e questo determina che frequentemente evolva in rapina attraverso violenze nei confronti delle vittime. Questa è la ragione per cui siamo intervenuti aumentando le pene anche per la rapina”.

C’è però chi, come l’associazione Antigone, è contraria e sostiene che aumentare le pene non serve a nulla, anzi ha un effetto negativo. “Ho già evidenziato che si tratta di garantire una pena certa. Sono convinto che di fronte a questa prospettiva, che oggi onestamente non vedo, l’effetto repressivo potrà emergere”.

Questi aumenti di pena non sono in contraddizione con altre leggi, come la tenuità del fatto e la riforma della custodia cautelare fatte dal vostro governo, che puntavano ad avere meno arrestati in galera? “Queste norme mirano ad attribuire sanzioni coerenti alla gravità dei fatti. E le ritengo assolutamente coerenti con il percorso normativo che lei ha citato”.
Non state strizzando l’occhio alla Lega? “Stiamo andando nella direzione giusta. Spero che anche la Lega voti queste misure”.

Se la sente di fare una stima sui tempi? Quando potranno passare questi aumenti? “Entro l’estate il testo del processo penale, che contiene le nuove norme, è in calendario alla Camera. Spero che entro l’anno possa arrivare la legge”.

 

 

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