L’INTERVISTA: Costa: «Intercettazioni, ora la maggioranza valuti lo stralcio del ddl per far prima» (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

 

 

 

L`intervista/Enrico Costa
Costa: «Intercettazioni, ora la maggioranza valuti lo stralcio del ddl per far prima»

 

 

lun.13 – ROMA Per il vice ministro Enrico Costa, e per Ncd, è sempre stata
“la priorità”. E non è il nuovo “caso” intercettazioni, che-tira dentro
una storia torbida il premier Matteo Renzi e l`ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a fare dire adesso al sottosegretario che la legge sugli ascolti avrebbe dovuto essere approvata già da un pezzo ma «è mancata
la volontà politica». Costa non lo dichiara apertamente ma sembra speri ancora in uno stralcio della norma sulle intercettazioni dal ddl sulla riforma del processo penale.

Che tempi si prevedono? «La riforma non è a un passo dall`approvazione. Andrà alla Camera alla fine di luglio, passerà prima dell`estate, il punto interrogativo riguarda quello che accadrà dopo. Escludo che il Senato si limiti a fare il notaio o a sancire quello che ha stabilito la Camera. I tempi sono ancora molto lunghi. Tra l`altro la riforma è contenuta in un provvedimento
ricco di norme e la questione intercettazioni sarà marginale. Certo nulla vieta che il governo cominci a lavorarci prima, c`è una delega. Ma la maggioranza
deve interrogarsi se sul punto voglia andare avanti in modo netto o no».
Pensate ancora a uno stralcio? «Noi di Ncd abbiamo sempre sostenuto che sarebbe stato la via per accelerare le procedure e affrontare la questione in modo preciso e puntuale, come del resto il parlamento ha ritenuto di
fare per altre materie come ad esempio per la prescrizione. Non mi pare che finora sia stata trattata con urgenza. Di fatto è mancata la volontà politica».
Manca un accordo? «Nell`altra legislatura era passato una proposta, relatore Lanfranco Tenaglia, che si sarebbe potuta tranquillamente riprendere, era un testo organico. Non lo si è voluto fare. Quando era
presidente Letta, ho presentato un testo sulle intercettazioni e sono stato investito da una valanga di polemiche perché non era una questione che rientrava negli accordi. Adesso la riforma è inserita in un provvedimento
molto ampio. Ci sono alcuni, anche nella maggioranza, che ritengono
vada bene così ed è giusto che sui giornali finiscano anche conversazioni che riguardano persone estranee alle indagini. Per me uno strumento pagato con soldi pubblici, per la ricerca di una prova, non può essere usato in questa direzione. C`è chi è contrario a una riforma perché ritiene che in questo modo si vada a indebolire l`uso delle intercettazioni, per me, invece, con una legge che ne limiti la diffusione, si attribuisce una maggiore credibilità proprio allo strumento».

Potrebbe essere previsto un limite nell`uso delle intercettazioni
nelle indagini?
«Non ci sono assolutamente interventi che tendono a toccare questo strumento, anche se sotto il profilo culturale ci sono state
posizioni diverse. L`obiettivo è tutelare i soggetti non indagati, il ruolo degli avvocati difensori ed evitare che il gossip o le conversazioni personali diventino pubbliche. Il tema all`ordine del giorno è il filtro sugli atti da utilizzare, ci dovrà essere un`udienza stralcio, per stabilire quali conversazioni vadano distrutte o eliminate, ma è chiaro che, per la riservatezza delle indagini, non potrà avere luogo prima dell`esecuzione
delle misure cautelari e allora il nodo riguarda le ordinanze e stabilire quali conversazioni debbano contenere. Devo dire che nelle audizioni con i magistrati e giornalisti c`è stata una certa apertura. Ma tant`è». Valentina Errante

 

 

 

Foto del profilo di admin-oua

admin-oua