LA REPUBBLICA
Giovanni Legnini: “No a giochi di corrente, alla procura di Milano deve andare il migliore”
Dom.3 – ROMA – La decisione su Milano? “Arriverà presto e sarà trasparente“. Sarà un compromesso? “No, sceglieremo il migliore”. Parla il vice presidente del Csm Giovanni Legnini.
Dopo 20 la magistratura, come dimostra l’indagine di Potenza, continua a mettere in scacco la politica che gestisce la cosa pubblica come se si trattasse di casa propria. “Il Consiglio non può mai entrare nel merito delle attività di indagine e delle decisioni giudiziarie. L’ordinamento dispone di ogni rimedio interno alla procedura penale per emendare errori o iniziative infondate. Da tempo ripeto che il Paese non ha bisogno di un nuovo conflitto tra politica e magistratura, il che non toglie nulla al dovere dei magistrati di fare indagini”.
Le inchieste non sono persecutorie? “Il Csm può solo intervenire per valutare, e se del caso sanzionare, abusi nell’esercizio delle funzioni requirenti e giudicanti, o per rimuovere situazioni d’incompatibilità ambientale e funzionale. Ciò che posso dire, nel caso di Potenza come in altri, è che l’attività legislativa è circondata da precise garanzie costituzionali dettate nell’esclusivo interesse dei cittadini. E sono certo che tutti i magistrati le abbiano ben presenti “.
Difende Guidi e Boschi? “Il mio compito non è quello di difendere nessuno, voglio semmai ribadire un principio scontato. L’avvio di un’indagine, o anche la sola contestazione, non può comportare automaticamente l’interruzione di un mandato parlamentare o di governo. Le dimissioni si danno per ragioni di opportunità politica, e mi sembra che questa sia stata la ragione che ha spinto Guidi a dimettersi. Del che è giusto darle atto, non essendo lei indagata”.
Ma nella maggioranza si parla di giustizia ad orologeria. “Non ho elementi per ritenere che ciò sia avvenuto. In ogni caso la giustizia ad orologeria è annoverabile nella categoria della malagiustizia “.
Non le pare che l’emergenza continua della corruzione in politica richieda capi degli uffici imparziali e del tutto al di sopra delle parti? “È esattamente ciò che abbiamo voluto disciplinare meglio con il nuovo testo unico sulla dirigenza che detta regole chiare di selezione e che abbiamo il dovere di applicare, come stiamo facendo, con correttezza e trasparenza di motivazione”.
Già, ma non vede la spartizione dei posti tra le correnti? “Con i nuovi e più puntuali criteri che ci siamo dati le componenti togate hanno una grande opportunità, dare prova a tutta la magistratura e ai cittadini di saper scegliere i capi degli uffici premiando il merito e le attitudini dimostrate sul campo, altrimenti rischiano di essere travolte non dalla politica ma dalla base della magistratura stessa. La qualità delle 280 nomine che abbiamo già fatto in tempi rapidi mi fa ritenere che questa consapevolezza ci sia tra i togati e i laici del Csm”.
Questa è la sua tesi, ma ve ne sono di opposte. Prendiamo il caso della procura di Milano, ufficio acefalo da 6 mesi. Un tempo infinito non le pare? “Questa non è una mia tesi. I fatti dimostrano che i ricorsi contro le delibere di nomina nell’ultimo anno si sono dimezzati e nella gran parte dei casi il Csm esce vittorioso. Per Milano abbiamo ricevuto l’ultimo parere dei consigli giudiziari il 5 febbraio. Quindi, due mesi per una decisione così importante è un tempo brevissimo “.
Sarà pure. Ma come definirebbe le trattative tra le correnti, sane o insane? “Posso assicurare che sceglieremo il nuovo procuratore di Milano con motivazioni chiare e trasparenti, al di fuori da logiche correntizie e nell’interesse di quell’ufficio giudiziario così importante per Milano e per l’Italia. E voglio altresì assicurare che ciò avverrà senza alcuna ingerenza esterna”.
Il governo, o chi come Berlusconi ha subito tanti processi da Milano, non le stanno facendo pressioni? “Si tratta di accuse ridicole. Lei conosce la composizione della quinta commissione che fa l’istruttoria e le proposte? La presiede Lucio Aschettino di Md ed è composta da 4 magistrati e 2 membri laici di grande valore che formulano proposte al plenum, il quale alla fine, motivatamente e con un voto, decide. L’autonomia del Consiglio è ben salda e la salvaguardiamo quotidianamente con i fatti nell’interesse della giustizia e dei cittadini. Il Csm lo stiamo cambiando per davvero”.
C’era bisogno per magistrati famosi di ricorrere alle audizioni? Non è un modo per prendere tempo e fare altre trattative? “Non è così, la commissione ha fatto bene a fare le audizioni per acquisire tutti gli elementi utili su come ciascuno dei candidati dirigerebbe quella procura. È stato un passaggio di grande trasparenza che ci consentirà di fare la scelta migliore”.
È vero che voterà per Greco? “Leggo che farei il tifo un giorno per questo e quello dopo per un altro candidato. Il mio compito non è fare il tifo. La mia funzione di garanzia la esercito per porre l’intero Consiglio nelle condizioni di fare la scelta più giusta. Naturalmente ho le mie idee. Ricordo che il vice presidente di solito non vota, tuttavia deciderò se farlo o meno solo alla fine del percorso”. Liana Milella