L’INTERVISTA: Legnini «Avanti con le riforme. Sulla giustizia servono più investimenti» (L’Unità)

L’UNITA’

 

 

Intervista al vicepresidente Csm: ora la prescrizione

Legnini «Avanti con le riforme. Sulla giustizia servono più investimenti»

Legnini: giustizia bene le riforme ma più risorse

 

A palazzo dei Marescialli, sede del Csm, studenti universitari in arrivo da Lecce si accomodano per la prima volta nell`aula Bachelet, quella del plenum,
assistono a come si autogoverna la giustizia, discussioni, pareri, l`ok
al distacco di nuovi magistrati nelle sedi dove ci sono emergenze, ad esempio
sbarchi e immigrazione. Il vicepresidente Giovanni Legnini si concede
una pausa nello studio di legno e boiserie. Sulla scrivania è aperta la pagina del Sole 24 Ore con l`intervista al ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Come sta la giustizia in questo paese? Ha a disposizione dieci righe…. “Tre premesse: il sistema giudiziario italiano si è caricato negli ultimi anni di aspettative e domande nude e complesse: dal
recupero di efficienza della giustizia viene fatto dipendere una quota
non secondaria di ripresa del nostro Paese; l`enorme peso dell`arretrato non
rende agevole l`attuazione delle misure deflattive. Le riforme approvate edin
corso di esame si pongono l`obiettivo di affrontarli. Ma occorrerebbe uno sforzo ulteriore”.

In che direzione? “La giustizia italiana è gravata da un pregresso pesante fardello, i cittadini, le imprese, e la comunità internazionale ci chiedono più efficienza e prevedibilità e abbiamo il dovere di fornire risposte conseguenti. Le riforme in corso vanno nella direzione giusta e dopo tanti anni, traspare un approccio riformista di sistema. Purtuttavia, ritengo che si possa posizionare il terna più in alto nella scala di priorità. Quindi investire di più in tema di maggiori risorse.

Nel memorandum, per la Grecia, Bruxelles ha messo anche la riforma della giustizia civile. ” Mi ha impressionato che le riforme chieste alla Grecia siano analoghe a quelle richieste a noi nel 2011. L`Italia ha già realizzato importanti riforme come il tribunale delle imprese, la digitalIita2ione del processo civile, l`accelerazione delle procedure esecutive
ed interventi sul fallimentare. Come ha detto il ministro Orlando, penso che la comunità internazionale inizi a percepire questi cambiamenti i cui effetti però devono ancora dispiegarsi appieno.

Il ministro Guardasigilli ha annunciato la riforma del CSM entro l`anno. È una delle riforme necessarie alla ripartenza del Paese? E chi deve farla? Voi, governo, Parlamento… “Su questo tema si è tenuto un plenum straordinario con il Capo dello Stato e il Ministro. Ne è emerso che per la riforma dell`autogoverno della magistratura occorrono due azioni parallele, che si integrano, quella del legislatore e la nostra: Il Csm, ha già aperto vari dossier, sui regolamenti interni, la disciplina dell`accesso agli incarichi direttivi in base a merito e trasparenza, più rigore per i fuori ruolo e le toghe che assumono incarichi politici ed altro”.

Il Guardasigilli parla di sezione disciplinare esterna al Csm. “Una più netta separazione tra la sezione disciplinare, le altre commissioni e il
plenum e la legge elettorale per affrontare il delicato tema del peso delle correnti, sono scelte che spettano al legislatore. Ci faremo carico di una proposta. Poi deciderà il governo se tenerne conto”.

Il ministro Orlando considera “strarisolto il nodo della  prescrizione in Italia”. Concorda? “Mi sembra di aver capito che il ministro lo consideri fondatamente risolto in relazione ai reati contro la pubblica amministrazione. Per il resto la riforma più generale ed organica della prescrizione deve ancora essere varata”.

A Napoli, processo per la compravendita dei senatori, la prescrizione cancellerà la condanna di Berlusconi e Lavitola. Rabbia? “Non fa bene alla giustizia vedere morire processi dopo anni di lavoro e ciò a prescindere dai soggetti coinvolti”.

Esistono riscontri all`entrata in vigore della legge sulla responsabilità civile dei magistrati? “Non abbiamo dati ufficiali ma dalle prime informazioni sembra che i ricorsi siano limitati. C`è bisogno di dare risposte ai cittadini ingiustamente lesi ma dobbiamo tenere
la barra ferma sulla serenità e sulla non condizionabilità dei magistrati,
beni preziosi per tutti i cittadini”.

Era una priorità rispetto alla prescrizione? “Non sta a me dirlo. Si può solo prendere atto che la legge è vigente. E che il Guardasigilli s`impegnò ad un tagliando ove fossero emersi problemi”.

Intercettazioni, capitolo tanto antico quanto ciclicamente scomodo. Devono essere riformate e come? “Un intervento normativo è maturo non certo per limitare un preziosissimo strumento d`indagine ma sul versante della filiera della selezione, dei controlli e della pubblicazione. Ma già a legislazione vigente i dialoghi irrilevanti per le indagini vanno stralciati e distrutti. Sono in gioco riservatezza e onorabilità delle persone”.
Pochi giorni fa lei ha aperto un dibattito sul tema della compatibilità economica di alcune scelte giudiziarie, ad esempio i sequestri. Ma il giudice deve rispondere solo alla legge non alla sua opportunità. “Ho svolto una considerazione che confermo. A fronte della frequente incertezza del dato normativo e della complessità e novità dei fatti, il giudice se ha a disposizione due o più soluzioni, tutte legittime, è auspicabile che scelga quella meno impattante per le imprese e l`economia.

Non ho mai pensato nè affermato che il giudice debba discostarsi dall`obbligo di applicare la legge ma ho solo auspicato un più meditato esercizio della delicata funzione giurisdizionale”. E intanto il gip di Taranto ha inviato alla Consulta l`ultimo decreto Ilva. Sarebbe incostituzionale. Claudia Fusani

 

 

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