L’INTERVISTA: Legnini: “Luce sugli omissis, ma la legge c`è già” (Il Fatto Quotidiano)

IL FATTO QUOTDIANO

L`INTERVISTA
Giovanni Legnini/ II vicepresidente del Csm e le intercettazioni del caso Renzi-Adinolfi
Legnini: “Luce sugli omissis, ma la legge c`è già”

Napoli. “Se una intercettazione telefonica appare manifestamente irrilevante va stralciata. Ma su questa doverosa attività non occorrono innovazioni legislative: basta applicare con scrupolo il codice di procedura penale. Ogni distrazione, errore o non corretta applicazione delle norme vigenti rischia di determinare discredito sui magistrati e sugli uffici giudiziari”.
Sala Arengario del Tribunale di Napoli, cerimonia di insediamento del procuratore generale Luigi Riello. Silenzio, sta parlando il vice presidente del Csm Giovanni Legnini. Sta dicendo cose che è impossibile non collegare
al putiferio mediatico, giudiziario e politico scatenato dalle intercettazioni depositate dalla Procura partenopea nell`inchiesta sul colosso del metano Cpl Concordia, e svelate da Il Fatto Quotidiano. La telefonata dell`allora sindaco di Firenze e segretario Pd Matteo Renzi che definisce il premier Enrico Letta “incapace” al telefono col generale della Finanza Michele Adinolfi (indagato a
Napoli e poi archiviato a Roma per una presunta fuga di notizie che avrebbe favorito i vertici Cpl). Le conversazioni al ristorante tra alti ufficiali delle Fiamme Gialle sulla presunta ricattabilità della famiglia Napolitano.

Il Pg della Cassazione Pasquale Ciccollo ha aperto un fascicolo per capire come queste registrazioni, trascritte in un`informativa del Noe, siano finite senza `omissis` nelle carte delle indagini. Attende i risultati dell`audit interno disposto dal procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo. E la politica accende un faro sulle dispute in corso: torna una voglia matta, e
bipartisan, di `bavaglio`. Una stretta, se non sull`uso delle intercettazioni,
quanto meno sulla loro diffusione e pubblicazione. La questione è in Commissione Giustizia.

Vicepresidente Legnini, lei in sostanza afferma che la riforma della legge sulle intercettazioni non è necessaria. Ma fa capire che a Na- poli qualcosa è sfuggita di mano. Non ho detto questo. La posizione
del Csm è nota: non bisogna indebolire lo strumento investigativo delle intercettazioni, ma il legislatore valuti un intervento. Ho detto solo che già con le norme vigenti, casi come quelli assurti alle cronache possono
essere evitati. Ma non è una critica ai magistrati napoletani. Stiamo aspettando l`esito degli accertamenti e solo dopo decideremo il da farsi.

Se non è una critica ai magistrati, cosa è? Non sempre è la magistratura a rendersi responsabile di errori. L`ho detto nel mio intervento.
Non l`ho detto a caso.

Sta dicendo che qualcuno esterno alla magistratura ha
inserito nel fascicolo quelle carte senza `omissis`?
Non lo so come sono andate le cose. Il procuratore a breve farà le sue valutazioni.

Il Csm chiederà verifiche anche a Modena e Roma, le altre Procure
destinatarie di atti provenienti da Napoli sulle inchieste Cpl Concordia?
Il Csm non ha chiesto nulla, allo stato. Non abbiamo elementi. Aspettiamo prima gli accertamenti avviati dal Pg della Cassazione e dal procuratore capo di Napoli. Non ci sottrarremo ad assumere i doverosi provvedimenti conseguenti agli eventuali esiti» VINCENZO IURILLO

 

 

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