L’INTERVISTA/2: Tosi: «Ma in Italia in galera non ci resta nessuno» (Il Tempo)

IL TEMPO

 

Contrario Flavio Tosi, leader di Fare e sindaco di Verona
Tosi: «Ma in Italia in galera non ci resta nessuno»

 
«Il Santo Padre invoca l` amnistia? Tengo sempre come promemoria
quel passo del Vangelo: Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Per Flavio Tosi, leader di Fare e sindaco di Verona, argomenti come l`amnistia, almeno in Italia, rimangono impraticabili.

Sindaco, come giudica le parole di Francesco? «In un`ottica di separazione tra potere spirituale e potere temporale, è normale che il Papa
nell`anno del Giubileo parli dei grandi temi della carità ai cristiani di tutto il mondo. Ma chi governa il Paese deve ascoltare la richiesta dei territori».

Qual è? «Quella delle situazioni concrete. L`Italia ha bisogno di tutto tranne che di amnistia, indulto, sconti di pena, premi di buona condotta. La delinquenza sta sempre di più aumentando assieme alla gravità dei reati
e in Italia in galera non ci rimane nessuno. Con la situazione del nostro Paese è impensabile aprire il dibattito su provvedimenti del genere».

Il tema del sovraffollamento delle carceri però esiste. E anche delle condizioni dei detenuti. «Il Santo Padre va in quella direzione, e lo capisco. Ma il sovraffollamento lo si risolve utilizzando le caserme dismesse. Là potremmo ospitare i piccoli spacciatori, i ladri, chi commette reati che non coinvolgono mafia e sangue che necessitano invece delle carceri di massima sicurezza. Si avrebbero maggiore spazio e minori costi».

Sa che anche Matteo Salvini ha chiuso le porte a ogni ipotesi
di amnistia? Siete rimasti entrambi leghisti.
«Non c`entra il fatto di rimanere leghisti. Ho solo un profondo senso della realtà».

Non crede che possa essere interpretato come uno slogan questo della sicurezza? «Assolutamente no. Le dico: in Romania dove un ladro finisce in galera quindici anni le parole di Papa Francesco hanno davvero senso. Là, o in Turchia e in Marocco, le condizioni sono così dure nelle carceri che in occasione del Giubileo un provvedimento di clemenza non sarebbe
sbagliato. Ma non in Italia dove i delinquenti sono liberi». Ant. Rap.

 

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