IL FATTO QUOTIDIANO
A Palermo una toga prestata alla politica
Avvocato Generale. Il Csm sceglie Palma, da 10 anni fuori dalle aule, ex staff di Schifani, preferita al pm della Trattativa
Palermo. Com`era accaduto con il procuratore Franco Lo Voi, per Palermo il Csm ha scelto ancora una volta un magistrato per lunghi anni fuori ruolo: il nuovo Avvocato Generale chiamato a sostituire Ignazio De Francisci (sarà procuratore generale a Bologna), sarà Anna Maria Palma, per 10 anni lontana dalle aule giudiziarie perché impegnata nello staff dell`ex presidente del Senato Renato Schifani e poi nelle stanze di via Arenula, come vice capo dipartimento per gli affari di Giustizia. Magistrato al centro delle polemiche per il suo sostegno alla credibilità del pentito Vincenzo Scarantino, che ha determinato il fallimento del primo processo Borsellino con l`annullamento
di otto ergastoli e l`ipotesi (ormai certezza) di un clamoroso depistaggio.
LA COMMISSIONE incarichi direttivi del Csm le ha assegnato 4 voti, grazie all`intesa tra laici di centro destra e centro sinistra con i magistrati di Mi (destra) e di Unicost (centro). I due voti di Area (sinistra) che, com`è accaduto per il procuratore di Palermo, non ha scelto di una toga fuori ruolo,
sono confluiti su Ettore Costanzo, per armi alla Procura Generale e con una professionalità specifica. Nessun voto, il dato che più colpisce, per Vittorio Teresi, procuratore aggiunto che sostiene l`accusa nel processo sulla Trattativa Stato mafia. Questa per lui sarebbe stata l`ultima occasione
per un riconoscimento. La sua bocciatura, a fronte anche dell`indicazione di Anna Palma, suona come una conferma dell`ostracismo del Csm nei
confronti dei magistrati che si sono occupati della Trattativa e riporta a galla le polemiche che hanno accompagnato le richieste di progressione di
carriera di Nino Di Matteo, il pm più scortato (e più “bocciato” d`Italia), su cui pende la condanna a morte della mafia e quella, avita, di restare fuori dalla Dna. Rifiuti che non ha subito la Palma, nonostante le polemiche per la familiarità con la politica (è sposata con Elio Cardinale, sottosegretario alla Salute nel governo Monti), la frequentazione di aggregazioni para massoniche (nel 1979 è stata nominata dama del Santo Sepolcro, ha denunciato Gioacchino Genchi, lo stesso Ordine al quale apparteneva Bruno Contrada, in cui rimase fino al `93 quando “chiese e ottenne dai custodi degli archivi vaticani la sua cancellazione”) e l`amicizia con Totò Cuffaro, del quale è stata anche testimone di nozze.
Rapporti familiari molto stretti visto che il governatore condannato per mafia aveva nominato il fratello della Palma, già magistrato della Corte dei conti, “vicecommissario regionale per l`emergenza idrica in Sicilia”, come scrisse
l`esperto informatico nel suo libro Il caso Genchi`. E stupisce che lo sponsor principale di Anna Palma in quinta commissione sia stata l`avvocato Paola Balducci, già deputato di Sel e compagna dell`ex ad delle Ferrovie dello Stato, lo scomparso Lorenzo Necci, la cui figlia Alessandra, avvocato, è stata consigliere per le relazioni esterne dello staff di Schifani nelle stesso periodo
in cui a Palazzo Madama lavorava l`ex pm di via D`Amelio ora indicata come nuovo Avvocato Generale. GIUSEPPE LO BIANCO