LA STAMPA
Il pm che piace alla finanza nuovo procuratore di Milano
Francesco Greco, ex toga di Mani pulite, nominato dal Csm
Il suo dipartimento ha portato nelle casse statali 3,6 miliardi
MILANO. Il Consiglio superiore della magistratura ha nominato Francesco Greco a capo della Procura di Milano. Magistrato simbolo della stagione di Mani Pulite, il suo nome è legato alle più importanti inchieste in materia
economica e finanziaria del capoluogo lombardo, dove è in servizio da 37 anni. Greco prende il posto di Edmondo Bruti Liberati
Iniziamo a portare a casa «il bottino, poi si vede…». Meno manette e più efficacia. Ovvero: meno carcere e più entrate per l`erario, meno burocrazia e più leggi moderne. Per un amante della vela e soprattutto dello sci, due sport di grande libertà, arrivare in fondo alla pista senza danni e con grandi vantaggi per la salute e l`umore, non è un obiettivo da poco. Così, se c`è una cosa che Francesco Greco, 64 anni, da ieri nuovo procuratore di Milano, ha capito molto in fretta nella lotta alla criminalità finanziaria, di cui è considerato il massimo esperto in Italia, è che per fare veramente male a certi colletti bianchi bisogna colpirli più nel portafoglio che nella libertà personale. In questo – e non soltanto – distinguendosi molto dal suo amico ed ex collega Antonio Di Pietro con cui, insieme a Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, condivise oneri e onori di quella che rimarrà per sempre l`inchiesta che ha cambiato la storia del Paese: Mani Pulite. Non è un caso perciò se solo negli ultimi 5 anni il dipartimento da lui guidato ha trattato 14mila fascicoli, portando nelle casse dello Stato oltre 3,6 miliardi di euro e praticamente senza quasi mai mandare in carcere qualcuno.
Di Greco infatti tutto si può dire ma mai che abbia mostrato accanimenti
giudiziari: la sua è sempre stata una giustizia pragmatica, concreta, molto milanese, a dispetto delle origini napoletane e degli studi romani. Protagonista di indagini finanziarie clamorose negli ultimi 10 anni – dalla scalata occulta del banco Ambrosiano al crack Parmalat fino alle vicende dell`Ilva, passando da Mps, Google e Apple – si deve a Greco, per esempio, la scoperta della famosa galassia off-shore di Berlusconi, quell`«All Iberian» che fu all`origine di tutti i successivi guai giudiziari del Cavaliere.
E ancor prima, si parla della metà degli anni `80, dell`arresto dell`uomo che fu il padrino storico di Bettino Craxi, quell`Antonio Natali, ex presidente della Metropolitana che Greco fece mettere in carcere così come chiese l`arresto di Pietro Longo, segretario del Psdi, uno dei cinque segretari che
formavano le maggioranze di governo in quegli anni. Tangentopoli doveva ancora arrivare, ma la corruzione tra i partiti esisteva già e Greco ne era ben consapevole, anche se venne chiamato nel pool di Mani Pulite solo quando le
indagini arrivarono a toccare i vertici finanziari e industriali dell`epoca: da Raul Gardini a Sergio Cusani, divenuto in seguito, dopo 4 abbondanti anni di carcere, uno dei tanti “consulenti” cui Greco fa ricorso per penetrare e comprendere i meccanismi più segreti e complessi della finanza corsara.
Come tutti, ovviamente con gli anni anche Francesco Greco è cambiato: da pm rivoluzionario e intransigente, entrato in magistratura nel fatidico 1977, e subito iscritto a Magistratura Democratica, a magistrato ponderato e
strategico, più lontano dalle correnti (non a caso, ieri oltre ai voti di sinistra, ha ricevuto anche quelli “centristi” di Unità per la Costituzione) capace di intessere rapporti anche con il potere politico e il mondo finanziario per ottenere leggi come la “voluntary disclosure” che hanno fatto rientrare capitali dall`estero per centinaia di milioni di euro. Oppure per far approvare le norme sull`autoriciclaggio, reato temutissimo nei paradisi fiscali: 37 anni di lavoro alla procura di Milano, lo hanno messo in grado conoscere le storie di tantissimi personaggi e di non temere praticamente nessuno. Uomo indipendente, dall`intelligenza istintiva, non di rado tattico, Greco, figlio di un ammiraglio, sposato con Laura Laera, presidente del Tribunale per i Minori di Firenze, padre di due figlie, era il candidato naturale e più adatto alla poltrona che fu di Saverio Borrelli e ultimamente di Edmondo Bruti Liberati, di cui ha preso le parti nella “guerra” contro Alfredo Robledo. Una “continuità” che potrebbe però riservare sorprese. Ieri Greco ha atteso la nomina viaggiando verso Roma. Da settimana prossima, la procura milanese si rimetterà finalmente in moto. PAOLO COLONNELLO