MAGISTRATI: In arrivo un codice deontologico per i magistrati (Il Mattino)

IL MATTINO

In arrivo un codice deontologico per i magistrati
In vista del voto di ottobre si moltiplicano le prese di posizione delle correnti

lun.9 – ROMA. I magistrati hanno il «diritto» di esprimere il loro orientamento su referendum e riforme, ma «c` è un divieto» a partecipare attivamente a campagne politiche. E se il discorso può essere diverso per il referendum costituzionale, quello di ottobre «si è caricato di significato politico». Dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini arriva un deciso freno alla partecipazione alla campagna referendaria: serve quantomeno «più cautela», sostiene il numero due di Palazzo dei marescialli.
E le sue dichiarazioni, insieme con quelle rese nei giorni scorsi dal consigliere Luca Palamara (Unicost), agitano gli animi di una parte della magistratura che non ci sta all`idea di non poter esprimere la propria posizione politica su un tema come quello referendario. Tanto che nella mattina di ieri Magistratura democratica, già entrata nel Comitato per il no, agita l`ascia e dichiara in una nota: «Nel respingere ogni tentativo di strumentalizzazione di
un`iniziativa referendaria che vede schierati maestri del diritto costituzionale
e leali custodi del sistema repubblicano – scrivono – rivendichiamo il pieno diritto come magistrati associati, di intervenire nel dibattito pubblico tutte le volte in cui sono in gioco principi fondamentali, senza che ciò inquini in alcun modo la nostra indipendenza, l`autonomia e la terzietà nell`esercizio della giurisdizione.
È ovvio che ciò vale per noi, come per i componenti del Csm». Schierarsi in una consultazione che riguarda la Costituzione è un «diritto-dovere» che vale per i magistrati come per ogni cittadino, rincara la dose il procuratore di Torino Armando Spataro che ha aderito anche lui al Comitato per il no. Un impegno che «non ha nulla a che fare con la contesa partitica-politica alla quale i magistrati devono rimanere estranei».
Tesi che non convincono Legnini: «Spataro dice che quella di ottobre non è una competizione partitica, io sarei molto più cauto – replica Un problema si pone: i partiti hanno approvato la riforma, si sono schierati per il sì o per il no, quindi un magi- strato o una corrente della magistratura potrebbero trovarsi schierati al fianco dei partiti». Il problema investe direttamente lo stesso Csm, visto che nella contestata intervista al Foglio, con giudizi taglienti su esponenti di governo, magistrati e sullo stesso Palazzo dei marescialli, il consigliere Piergiorgio Morosini ha annunciato anche il suo impegno nella campagna referendaria.
Un tema che, assicura Legnini, sarà affrontato mettendo mano a un
«codice deontologico». Legnini, comunque, si augura la pace. «Altrimenti
si rischia di collocare in secondo piano il lavoro in corso per una giustizia efficiente – dice – Una democrazia è forte se tutti i poteri sono forti
e si rispettano». Questa mattina parlerà della questione con il capo dello Stato, con cui avrà un nuovo incontro dopo i tanti contatti di questi giorni. Mentre probabilmente domani si svolgerà il faccia a faccia con il ministro della Giustizia, titolare con il Pg della Cassazione dell`azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Orlando vuole un chiarimento, prima di prendere le sue decisioni su un caso di «rilevanza istituzionale» come è quello di Morosini. E mercoledì il lavoro ordinario del Csm dovrà proprio riprendere, visto che c`è in ballo l`importante nomina del procuratore capo di Milano. Cristiana Mangani

Foto del profilo di Andrea Gentile

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