IL MESSAGGERO
Magistratura, duello Orlando-Davigo
Il ministro: sciopero incomprensibile
lun.3 – ROMA. Lo sciopero dei magistrati «sarebbe un atto incomprensibile, più che devastante: si sciopera contro il primo governo che mette mano al
tema del personale amministrativo». Quanto alla fiducia sulla riforma del processo penale «discuteremo nelle prossime ore qual è la strada migliore», se blindare il provvedimento o andare avanti «punto per punto, anche con il rischio di qualche voto segreto».
All`indomani della minaccia dell`Anm di salire sulle barricate contro la riforma del processo penale e la situazione di grave carenza delle risorse della giustizia, il ministro della Giustizia Andrea Orlando è protagonista di un faccia a faccia con il presidente dell`Anm Piercamillo Davigo. E nel confronto che avviene alla trasmissione «In 1/2h» di Lucia Annunziata, non sembra
disposto a fare concessioni alle toghe.
Certo, Orlando dice che le prossime ore saranno utilizzate anche per capire quali sono le obiezioni dell`Anm, ma ricorda che la riforma è già stata oggetto di discussione con il sindacato delle toghe e che è stato «il frutto del lavoro di una Commissione presieduta dal presidente della Cassazione e composta
per due terzi da magistrati».
IL NODO FIDUCIA
«Il ministro sa benissimo cosa riteniamo inaccettabile» gli replica Davigo,
che intanto, rispondendo a una domanda di Lucia Annunziata, respinge l`idea che i magistrati stiano per fare uno sciopero contro Renzi.
In cima a quello che non va nella riforma, dice il leader dell`Anm, c`è
la norma che stabilisce che se entro tre mesi il pm non esercita l`azione penale, il procuratore generale debba avocare l`inchiesta. Una sorte che riguarderà «centinaia di migliaia» di processi destinati a finire nel nulla perchè le procure generali non hanno i magistrati sufficienti per fare i processi. Per questo non si può che essere contrari alla fiducia perchè così come è fatta questa riforma «non va bene», aggiunge il presidente del sindacato delle toghe, criticando anche l`intervento sulla prescrizione.
LE FERIE
Anche sulla situazione delle risorse la distanza resta tutta. Per il ministro i drastici giudizi dei magistrati sono tuttavia condizionati dalle loro frequenti competizioni elettorali: «perché Davigo non può dire mai su cosa è d`accordo, come faceva il suo predecessore? perchè sulle liste dei magistrati verrebbe coperto di insulti. E questo accade perché i magistrati votano troppo spesso».
Ma il presidente dell`Anm non ci sta: « I magistrati sono profondamente irritati da alcuni provvedimenti che hanno considerato offensivi, come il taglio delle loro ferie». B.L.