IL FATTO QUOTIDIANO
CHI VA E CHI VIENE La mappa delle nuove nomine
Milano, Firenze, Caltanissetta
Come cambiano le Procure
Sul Csm lo zampino del premier, che vorrebbe piazzare i magistrati “amici”
La procura di Milano innanzitutto. La Quinta commissione del Csm, presieduta da Lucio Aschettino, entro la prossima settimana farà al plenum
una, o più proposte, se non ci sarà accordo, per la guida dell`ufficio che negli ultimi trent`anni ha fatto la storia della magistratura nella lotta allo stragismo, al terrorismo e alla corruzione. La stagione di Mani Pulite è l`emblema di quel Palazzo di Giustizia sempre con i riflettori addosso, anche
per i processi all`ex premier Silvio Berlusconi. Di recente, però, è stata toccata da polemiche per presunte indagini selettive su Expo. Due le correnti di pensiero in Commissione: quella di Area, che vuole un interno, per garantire
continuità con la storia della Procura e quella di Unicost che vuole un esterno. Il candidato preferito da Area è il procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore delle inchieste economico-finanziarie, esperto di indagini
contro i colletti bianchi, ex pool Mani Pulite. Quello che ha più possibilità. Area voterebbe anche Ilda Boccassini, ma si rende conto che divide
troppo. Infine, pur di far vincere la linea della continuità, voterebbe anche l`aggiunto Alberto Nobili, esperto di inchieste anti `ndrangheta, ritenuto,
però, a livello trasversale, con un carattere troppo mite per reggere una procura tosta come quella di Milano, dove si è consumato lo scontro
tra l`ex procuratore Bruti Liberati e l`ex aggiunto Robledo, con Greco e Boccassini dalla parte di Bruti.
VENENDO A UNICOST, dietro il muro di silenzio sulle trattative,
filtra l`indiscrezione secondo la quale una parte vorrebbe Giuseppe Amato, procuratore di Trento e una parte sarebbe “fortemente tentata” di portare avanti Giovanni Melillo, capo di gabinetto del ministro Andrea Orlando, ex
magistrato di Napoli, di provenienza Area. Ma, al di là delle sue riconosciute doti professionali, è il ragionamento di chi ci sta pensando, proprio l`incarico
politico rappresenta un handicap a livello di immagine. E all`immagine esterna, soprattutto dopo la batosta alle elezioni dell`Anm, sta pensando
Magistratura Indipendente che ancora non si sbottona apertamente con gli altri consiglieri su cosa voglia fare. In cuor proprio, sarebbe per un candidato esterno, così come i laici di centro-destra. E vedrebbe bene Amato, ma sa
che tra tutti i candidati è quello che viene ritenuto con meno titoli. In più, la linea esterna, pensano diversi esponenti della corrente, questa scelta non farebbe bene all`obiettivo di recuperare terreno, perso dopo la scissione capitanata da Piercamillo Davigo. Dunque, non è escluso che Mi possa
confluire su Greco, per poi giocarsi altre partite. Greco sembra essere favorito anche perché, pare, ci sia una disponibilità a votarlo dei laici di centro-sinistra.
MA LA QUINTA commissione del Csm, da qui a un paio di mesi, dovrà indicare un`altra serie di nomine in uffici altrettanto delicati. In ordine cronologico toccherà a Catanzaro, dove concorre l`aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, candidato in verità anche a Milano, ma scartato dalla Commissione. Si contende il posto con Mario Spagnolo, ex coordinatore della Dda di Catanzaro e procuratore di Vibo Valentia. Da coprire subito dopo, la
poltrona spinosa della procura di Catania dove c`è un`inchiesta sul Cara di Mineo che vede indagato, fra gli altri, Giuseppe Castiglione, sottosegretario di
Ncd, per turbativa d`asta. In ballo c`è anche un ricorso della procura contro il discusso proscioglimento in udienza preliminare dell`intoccabile, finora,
imprenditore-editore Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La procura è stata guidata da Giovanni Salvi, di Area,
ora procuratore generale di Roma. Tifa per un candidato interno, l`aggiunto Carmelo Zuccaro, coordinatore della Dda, nonché del gruppo che si occupa di immigrazione. Tra i diversi candidati, sembra il favorito insieme ad Alfredo
Morvillo, procuratore di Termini Imerese, cognato di Giovanni Falcone, ben visto da chi pensa che ci voglia un esterno per gestire una procura come
quella catanese, ad alto rischio ambientale. Da chi sarà scelto per Catania sembra dipendere la nomina del procuratore di Caltanissetta.
ANCHE QUESTA è una nomina delicatissima, per le indagini in corso: sui diversi filoni legati ai misteri che avvolgono ancora la strage di via D`Amelio;
sull`attentato fallito all`Addaura nei confronti di Falcone; sull`ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto e altri magistrati; su Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia,
accusato di concorso in associazione mafiosa. Tra i candidati, Teresa Principato, procuratore aggiunto di Palermo, che coordina le indagini sul latitante Matteo Messina Denaro, Morvillo e il procuratore di Trapani Marcello Viola. Quest`ultimo è il candidato di Mi. Invece, Principato e Morvillo fanno riferimento ad Area. Ma su questa procura la discussione al Csm non è entrata nel vivo anche perché c`è in sospeso non solo` Catania ma anche la procura generale di Firenze, la città del premier Renzi. Lì concorrono sia Principato che Morvillo. Area per Firenze ha sponsorizzato Principato ma
non ha trovato alcuna convergenza, le altre correnti sono ferme sui loro candidati. Unicost sostiene Giuseppe D`Onofrio, procuratore di Alessandria
e Mi, Aldo Giubilaro, sostituto pg fiorentino. Da nominare anche il procuratore di Bologna, dove si sono candidati il procuratore di Ancona, Elisabetta Meliotti, ancora Viola, Principato e Amato, che si è candidato pure per la procura di Genova, così come Silvio Franz e Francesco Cozzi.
Le nomine a Bologna e Genova sono lontane. ANTONELLA MASCALI