MAGISTRATI ONORARI: I precari della giustizia all`Ue. “L’Italia ha mentito su di noi” (La Stampa)

LA STAMPA

I precari della giustizia all`Ue
“L’Italia ha mentito su di noi”
I magistrati onorari pronti a spedire una lettera a Bruxelles
“Con una traduzione errata lo Stato spera di non pagarci”

Può un equivoco lessicale tagliare fuori un`intera categoria di lavoratori? È quello che sta capitando ai magistrati onorari, giudici pagati a cottimo che da quasi vent`anni chiedono di uscire dal precariato.
Senza fortuna, fino a oggi. Beffa vuole che proprio mentre l`Europa sembra essersi finalmente accorta di loro e chieda conto all`Italia di 18 anni di mascheramenti del loro lavoro subordinato, il parlamento si accinga a varare una riforma che, di fatto, li rottama, in modo da non incorrere nelle ire di Bruxelles.
Una legge che ha fatto infuriare a tal punto le toghe onorarie, da spingerle a fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima: scrivere all`Europa denunciando che l`Italia ha mentito su di loro. Su quanti sono e su quello che fanno. La lettera è stata predisposta dall`agguerrito Movimento Sei Luglio e sostiene due cose: 1) Nel 2012 l`Italia, rispondendo a una richiesta
del Cepej (la commissione europea per l`efficienza della giustizia) aveva dichiarato che i giudici onorari in Italia erano 3275. In realtà sostiene il Movimento Sei Luglio – erano 4690. E questo senza contare altri giudici
onorari che lavorano nei tribunali di sorveglianza, in quelli dei minorenni, nelle commissioni tributarie non contemplati nelle piante organiche.
2) Che l`Italia ha «colpevolmente» tradotto la parola «professional» con
«professionale» e non «professionista».
Una differenza lessicale che parrebbe di poco conto, ma che in realtà è il futuro dell`intera categoria. Per «non professionali» l`Europa intende giudici senza competenze specificatamente giuridiche, che magari lavorano un giorno al mese. Ovvero non professionisti.
Ma possono essere definiti così i magistrati onorari italiani, laureati in giurisprudenza, che lavorano tutti i giorni e la cui attività è ormai diventata fondamentale nei tribunali (per intenderci, l`80% delle udienze penali davanti al tribunale viene sostenuto dai viceprocuratori onorari)?
Differenza sottile, ma fondamentale, fa notare il Movimento Sei Luglio. Perché l`Europa ha già avviato una verifica per un`eventuale procedura d`infrazione dell`Italia. E all`orizzonte si staglia la sentenza Mascolo, quella che sulla base di vicende simili ha obbligato l`Italia ad assumere migliaia di insegnanti precari che da anni venivano prorogati con le supplenze. Questa volta, però, l`Italia sembra voler intraprendere un`altra strada. Non mettere in regola i precari della giustizia, ma sostituirli con i tirocinanti, obbligando i tribunali a ridurre il lavoro dei magistrati onorari fino a limiti accettabili per l`Europa. Nella riforma passata al Senato e che domani approderà in commissione giustizia della Camera, è previsto l`obbligo dei magistrati onorari di «trovarsi un altro lavoro» che fornisca loro «il reddito principale». Ovvero far rientrare l`anomalia.
Sarà una corsa contro il tempo perché, conia loro lettera, le toghe onorarie sperano che Bruxelles intervenga prima che una traduzione dall`inglese li tagli fuori. RAPHAÉL ZANOTTI

Foto del profilo di Andrea Gentile

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