LA REPUBBLICA
Procura di Milano in pole Greco e Melillo
ROMA. «Greco? Ha fatto un`ottima figura». Potrebbe essere lui il nuovo procuratore di Milano? «A oggi le sue chance sono molto buone e sono aumentate. Però c`è anche Melillo…». Lunga mattinata di audizioni al
Csm, sfilano i candidati per ricoprire il posto che è stato di Francesco Saverio Borrelli, di Gerardo D`Ambrosio, di Edmondo Bruti Liberati. Poltrona vuota dal 16 novembre 2015.
Ma ormai siamo alla stretta finale. In lizza, formalmente, ci sono ancora otto nomi, quelli ascoltati ieri dalla quinta commissione che sceglie i capi degli uffici, ma la rosa effettiva si restringe a due toghe. Una rappresenta la soluzione interna alla procura di Milano: Francesco Greco, l`attuale procuratore aggiunto specializzato in reati economici, tra i pm protagonisti del pool Mani pulite. L`altro sarebbe la soluzione esterna: Giovanni Melillo, oggi capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma fino a due anni fa procuratore aggiunto a Napoli, frontiera dove ha sempre lavorato tranne un anno e mezzo all`ufficio legislativo del Quirinale. Greco o Melillo? Rispettare la tradizione ventennale, che ha visto i capi della procura di Milano uscire dall`officina giuridica meneghina, oppure sposare la tesi del “papa straniero”, come dicono in questi giorni al Csm? Durante le audizioni, come sostiene “radio Csm”, Greco e Melillo, hanno svettato sugli altri, dimostrando di sapere come si organizza una procura. Un plauso dei colleghi è andato a Ilda Boccassini, anche lei procuratore aggiunto, che ha parlato delle sue famose inchieste (dalla Duomo Connection, alla Sme, a Imi-Sir, all`assassinio di Falcone, a Ruby) citando anche i suoi sacrifici personali e dei suoi figli. Buona prova l`ha data Nicola Gratteri, attuale aggiunto a Reggio Calabria per cui sarebbe pronta la procura di Catanzaro. E Gimmi Amato, il procuratore di Trento che ha chance per Bologna. Bene anche Alberto Nobili.
La convocazione invece non ha raggiunto all`Aja Cuno Tarfusser. Greco o Melillo? L`incarico oggi ricoperto gioca a favore di Greco. “Contro” Melillo,
all`opposto, gioca proprio la sua attuale funzione. Perché, sostengono molti colleghi, non sarebbe opportuno mandare alla procura di Milano, quella da anni più esposta e più strategica per le sue inchieste, chi oggi svolge un incarico delicato come quello di capo di gabinetto del Guardasigilli. Potrebbe apparire, sostengono i togati di Area, come una sorta di commissariamento. Chi conosce Melillo e il suo lavoro a Napoli sa che non è così, ma anche la funzione conta in una gara come questa. Non solo. Chi sponsorizza Greco sostiene che una gara per Milano debba essere aggiudicata a un magistrato di quell`ufficio, che esprime personalità dal curriculum eccellente. Greco appunto, ma anche Boccassini e Alberto Nobili, noto per le sue inchieste contro la criminalità.
Ipotizzare un “papa straniero” significherebbe non premiare il lavoro d`inchiesta fatto fino a oggi. LIANA MILELLA