QUOTIDIANO NAZIONALE
PENSIONI L`ETÀ NON CONTA PER 300 PRIVILEGIATI DELLE ALTE CORTI
Proroga? Vale per le toghe eccellenti
ROMA. «IL DECRETO legge ha la finalità di assicurare la funzionalità della
Cassazione: per questo l`intervento è stato definito così». Il Guardasigilli Andrea Orlando, all`indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, difende la scelta di inserire fra le «misure urgenti per la definizione dell`arretrato e delle pendenze presso la Suprema Corte, per l`efficienza degli uffici giudiziari nonché per la giustizia amministrativa», anche la proroga
al 31 dicembre 2017 del pensionamento per i vertici del Palazzaccio
di piazza Cavour, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e dell`Avvocatura dello Stato.
IN PRATICA, una trentina di titolari di cariche apicali nelle Alte Corti, 300 in tutto. «Vedremo che cosa deciderà il Parlamento (nei 60 giorni necessari alla conversione in legge, ndr) – aggiunge il ministro della Giustizia – sottolineando l`opportunità «che l`eventuale proroga sia più circoscritta possibile, per evitare contenziosi e garantire il ricambio» all`interno dell`ordine giudiziario.
OBIETTIVI che il fronte degli oppositori alla nuova norma, Associazione
nazionale magistrati in testa, mette in discussione alla radice. L`Anm, in particolare, ha fatto fuoco e fiamme contro l`ennesima replica del balletto intorno all`età pensionabile dei giudici, parlando di «scarsa lungimiranza nella politica giudiziaria», di «chiare situazioni di disparità di trattamento»
e accusando il governo di creare «per la prima volta nella storia repubblicana
la distinzione fra magistrati di serie A e di serie B». Con buona pace dell`auspicio del ministro di evitare contenziosi.
E, QUANTO al rapporto critico fra squilibrio generazionale e copertura
dei posti vacanti, il Coordinamento dei magistrati di prima nomina, un gruppo che riunisce oltre mille giovani togati, ha espresso «disappunto» per un`altra misura contenuta nel decreto legge, cioé per «la scelta di innalzare da 3 a 4 anni il tempo di permanenza minima dei magistrati presso le sedi
loro assegnate a richiesta o d`ufficio (che al 99% coincidono con le prime nomine)». Ma il dibattito è aperto anche fra i costituzionalisti. l professor Sabino Cassese, che della Consulta ha fatto parte dal 2005 al 2014, premette:
«Secondo la giurisprudenza della Corte ogni diseguaglianza che non abbia un ragionevole fondamento è da considerarsi illegittima».
TUTTO dipende, quindi, da come il governo ha motivato la `proroga circoscritta` di cui parla Orlando, al fine di assicurare soprattutto la `funzionalità della Cassazione`, depositaria dell`esecutività delle sentenze.
«Si tratta di vedere – spiega Cassese – come hanno tracciato la linea di demarcazione fra gli uni e gli altri, fra i vertici in prorogano e il resto dei pensionandi, magari dicendo che senza questo intervento si sarebbe creato il vuoto in un ambito nevralgico, non riempibile in tempi brevi». In generale, però, è l`esperienza che fa dire al giurista: «Questo sistema delle proroghe a
scadenza non mi sembra un bello spettacolo». Bruno Ruggiero