ITALIA OGGI

Nel 2015 in Italia 300 mila domande di Adr

Nel 2015 In Italia le domande di Adr (Alternative dispute resolution, metodi alternativi di risoluzione delle controversie) sono state complessivamente quasi 300 mila, in crescita del 12% rispetto alle 267.006 del 2014. In particolare, le domande di mediazione risultano in crescita del 9%, le domande di conciliazione presso i Corecom risultano in aumento del 17,3%, le domande di arbitrato sono in aumento del 10%, mentre le domande di riassegnazione dei nomi a dominio risultano in diminuzione del 31%. È questo un dato interessante che emerge dalla nona edizione del rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia, che si presenta oggi a Milano in un incontro promosso dalla camera di commercio di Milano e dalla camera arbitrale. Centri attivi nell’Adr alla fine del 2015 risultano 1.063 (in diminuzione del 7% rispetto al 2014), di cui 851 nella mediazione (332 di natura privata, 129 espressione di ordini professionali e 85 del sistema camerale), nove camere di conciliazione, 142 camere arbitrali attive, 34 gli enti per la negoziazione paritetica, 21 i Corecom e 5 i prestatori di servizio per la rassegnazione dei nomi di dominio. Nel 2015 il numero di domande di mediazione registrate è stato pari a 196.247, in crescita rispetto alle domande registrate nel 2014. Circa la modalità di avvio della domanda, la mediazione obbligatoria rappresenta l’81,6% del numero complessivo delle domande (nel 2014 costituiva l’83,8%), mentre la mediazione volontaria l’8,3% (il 10% nel 2014); la mediazione disposta dal giudice rappresenta il 9,7% (rispetto al 5,6% del 2014) e la mediazione attivata in forza di clausola contrattuale lo 0,4% (contro lo 0,6% del 2014). Per quanto riguarda la collocazione geografica, il 44% delle domande si concentra al Nord, il 22% al Centro, il 24% al Sud e il 10% nelle isole. La materia oggetto del maggior numero di mediazioni sono i contratti bancari con il 23,5% del totale complessivo.