MIGRANTI: L’emergenza migranti tocca il cuore dell’Europa (Il Secolo XIX)

IL SECOLO XIX

L’emergenza migranti tocca il cuore dell’Europa

 

Roma – L’emergenza migranti tocca il cuore dell’Europa. Mentre nel Mediterraneo continuano gli sbarchi, l’attenzione si focalizza nuovamente sull’Ungheria, dove migliaia di migranti hanno assediato stazione di Budapest dopo che la polizia ha tolto il blocco agli accessi.

Budapest, l’assalto ai treni

In centinaia hanno dato l’assalto ad un treno fermo ad un binario e diretto alla frontiera Ovest. Gli altoparlanti continuano comunque a diffondere annunci che non partiranno treni diretti in Europa occidentale. Molti si sono aggrappati alle porte dei vagoni non potendo entrare, ed invaso anche la banchina lungo il treno che non si sa se e quando potrà partire. I migranti dicono ai giornalisti che con questo treno raggiungeranno la Germania.

Nel frattempo, il premier Viktor Orban attacca: «Il trattato di Schengen è minacciato. Noi vogliamo mantenere libertà di movimento, per questo vogliamo difendere le frontiere. Senza un controllo severo delle frontiere è inutile parlare di quote». «Detto tra noi – ha aggiunto -, il problema non è europeo, è un problema tedesco. Tutti vogliono andare in Germania. Nessuno vuole restare in Ungheria, Slovacchia o Estonia. Vogliono andare tutti in Germania». Il premier ha anche annunciato che entro il 15 settembre entreranno in vigore nuove norme, compresa una barriera fisica, per contrastare il massiccio flusso di migranti in Ungheria.

Alfano: «Continueremo a tendere a chi sta annegando»

Di tutt’altro tono le affermazioni di Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno promette: «Continueremo a tendere a chi sta annegando». «A noi – ha detto – si può chiedere di fare una battaglia in Europa per una equa distribuzione e una battaglia per velocizzare le procedure di asilo per chi ne ha diritto: lo abbiamo fatto. Ma non ci si può chiedere, ancora oggi, di fronte a quella scena di quel bambino morto in spiaggia, di ritirare la mano se qualcuno sta per annegare in mare. Quello non ce lo può chiedere nessuno perché è una violenza contro le nostre coscienze di uomini e non di politici e delle istituzioni», ha affermato il ministro a Palermo, a margine della cerimonia in ricordo del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Settecento migranti a Cagliari

Intanto continuano gli sbarchi. È arrivata stamane nel porto di Cagliari la nave norvegese Siem Pilot con a bordo 781 migranti soccorsi al largo delle cose della Libia. Il mercantile trasporta anche sei cadaveri. Secondo le prime informazioni, la gran parte dei nuovi arrivati, circa 400, è di nazionalità nigeriana. Un altro centinaio proviene dal Gambia. Non ci sono, invece, eritrei, differenza dell’ultimo trasferimento in Sardegna, avvenuto il 24 agosto scorso, sempre con la Siem Pilot, che ne aveva portati a Cagliari 331. Il gruppo, dopo la prima accoglienza allestita alla Fiera, era poi ripartito da Porto Torres via traghetto per Genova.

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Il Vecchio continente viene da una giornata durissima. Ieri le immagini dei migranti marchiati con numeri in Repubblica Ceca hanno fatto il giro del mondo come la foto di Aylan, tre anni, trovato morto sulla spiaggia di Bodrum in Turchia e ancor prima quelle della rivolta dei migranti alla stazione di Budapest che invocavano a gran voce di poter partire per la Germania. Tanto che ieri, per la prima volta, è nata un’alleanza tra diversi paesi per provare a individuare una soluzione al problema, come richiesto, per altro, anche dalla Casa Bianca e dai media americani.

|Aylan, 3 anni, non ce l’ha fatta. Lui sì. Guardatelo: può ancora avere un futuro|

La richiesta di intervento dell’Europa
La diplomazia europea si muove in vista del vertice del 14 settembre. Italia, Francia e Germania vogliono «una forte risposta» dalla Ue sul fronte dell’immigrazione. Lo chiedono, in particolare, Paolo Gentiloni, Frank-Walter Steinmeier e Laurent Fabius, che hanno inviato un documento comune all’Alto Rappresentante Federica Mogherini con la richiesta che dell’argomento si discuta da domani e fino al 5 settembre in Lussemburgo in un incontro informale.

La lettera

Nessun flusso di rifugiati giustifica le catastrofiche condizioni umanitarie che abbiamo visto nelle ultime settimane»: nel documento che i ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania presenteranno sabato prossimo ai colleghi Ue riuniti a Lussemburgo, si sottolinea l’importanza per l’Europa di «proteggere in modo umano i rifugiati che hanno diritto di protezione, a prescindere dal paese Ue in cui arrivano». Ecco perché i tre paesi sottolineano che servono «procedure, istituzioni e standard condivisi armonizzati in Europa». «Considerati i limiti dell’attuale sistema di asilo europeo nella situazione di afflusso eccezionale che affrontiamo – si legge ancora nel documento italo-franco-tedesco – dovremmo cominciare una discussione su una risposta pertinente in vista del raggiungimento di una equa distribuzione dei rifugiati in Europa. Un sistema di asilo più efficiente per le persone che necessitano di protezione internazionale va di pari passo con una più efficiente politica di rimpatri dei migranti irregolari a livello Ue, con l’obiettivo di assegnare rapidamente lo status di rifugiati a quelli che ne hanno diritto davvero».

Ieri, il governo della provincia autonoma di Bolzano si è anche detto pronto a ripristinare i controlli al confine del Brennero e a sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen , analogamente a quanto avvenuto in occasione del G7 per evitare l’eccessivo afflusso di migranti verso il cuore dell’Europa.

Pinotti: «L’Europa si muova»

Anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta ieri alla festa dell’Unità di Genova, ha auspicato «il risveglio dell’Europa sulla questione», come afferma nel video pubblicato sopra.

L’emergenza presente anche alla Mostra del Cinema di Venezia
«Sono un messicano che vive in Europa e mi sono sempre sentito il benvenuto. Vorrei che la stessa accoglienza fosse riservata qui in futuro a tutti i migranti». Lo ha detto Alfonso Cuaron, il regista da sette Oscar, con «Gravity«, presidente della giuria della Mostra del Cinema di Venezia. Cuaron non dimentica da dove è arrivato e con queste parole ha voluto ricordare alla platea della Sala Grande il dramma di migliaia di persone. Parole che hanno toccato il presidente Sergio Mattarella, anche lui tra gli ospiti: «È stato un richiamo davvero ammirevole e fatto in maniera persuasiva», ha commentato Mattarella.

La foto di Aylan, 3 anni, morto sulla spiaggia

Ha fatto il giro del mondo sin dal pomeriggio di ieri la foto di un bambino siriano, Aylan, 3 anni, il cui corpo giace sulla riva di una spiaggia turca di Bodrum. L’immagine scuote l’Europa e il globo intero. Tutti i quotidiani britannici, con poche eccezioni, anche quelli estremamente critici contro i migranti, la pubblicano a tutta pagina con parole di fuoco. «Piccola vittima di una catastrofe umana», titola il Daily Mail. «Insopportabile», dice il Daily Mirror. «Se questa immagine di straordinaria potenza di un bambino siriano trascinato a riva su un spiaggia non cambierà l’approccio europeo ai profughi, allora cosà potrà riuscire a farlo?», si chiede l’Independent. Anche il tabloid e giornale più letto del Regno Unito, Il Sun, che all’inizio dell’anno aveva scatenato violenti polemiche per aver paragonato i migranti a «blatte», ha usato tutta la prima pagina per spingere il premier David Cameronad agire: «È una questione di vita o di morte». Anche in Spagna i tre principali quotidiani titolano sull’immagine straziante ed i titoli all’unisono affermano «È l’Europa che è annegata».

 

 

 

 

 

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