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Migranti, l’Europa si muove (in ordine sparso). Ecco tutte le proposte
Hollande e Merkel chiedono «un meccanismo permanente e obbligatorio» di quote. Cameron apre. Orban contro tutti. E la Commissione Ue ora vuole alzare da 40 mila a 160 mila il numero dei profughi aventi diritto alla protezione internazionale
03/09/2015
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
L’attività si è fatta frenetica al punto da essere confusa: succede quando si prende alla fine consapevolezza di una catastrofe così grave come quella migratoria a cui stiamo assistendo da mesi. Piovono proposte e appelli politici anche pesantissimi. Toccherà alla Commissione Ue farle confluire in proposte concrete sulla base delle quali i governi nazionali dei Ventotto dovranno poi deliberare. L’esecutivo comunitario definirà le decisioni martedì a Strasburgo e le formalizzerà mercoledì, dopo che il presidente Jean Claude Juncker avrà dato loto investitura politica nel suo discorso sullo stato dell’Unione. L’intero pacchetto è ancora in discussione. Ma le linee guida sono ormai assodate.
LA POLITICA
Dopo la lettera dei due leader socialdemocratici tedeschi di fine agosto, lunedì è stata la volta dei tre ministri degli Esteri di Francia, Germania e Italia. In poche parole, tutti chiedono più condivisione, controlli e registrazioni migliori, rimaptri efficienti, riforma e omogeneizzazione delle regole dell’Asilo in modo da arrivare a una riforma del regolamento di Dublino che impone di restare nello stato di primo approdo. Oggi uscita congiunta franco-tedesca, Hollande e Merkel. Vogliono «un meccanismo permanente e obbligatorio» di quote per i migranti.
L’APERTURA DI CAMERON
Il britannico David Cameron afferma di esser pronto ad assumersi le sue «responsabilità morali» e, secondo quanto riporta il sito del Guardian, sarebbe pronto ad annunciare l’intenzione della Gran Bretagna di accogliere migliaia di rifugiati siriani in più, direttamente dai campi profughi dell’Onu. A Bruxelles, il premier ungherese Orban accusa l’Europa e lascia intendere che l’Islam viene fare una guerra di religione. Gli risponde il presidente del Consiglio Ue, il polacco Donald Tusk, definendosi «profondamente cristiano» e aperto ad aiutare chi ne ha bisogno. I due sono soci del partito popolare europeo che dovrà forse ripensare e regole di adesione.
I PROVVEDIMENTI
La Commissione miscelerà l’input politico delle capitali. In queste ore ragiona sull’aumentare da 40 a 160 mila il numero dei migranti aventi diritto alla protezione internazionale che dovranno essere distribuiti su base obbligatoria e secondo criteri precisi (quasi 40 mila per l’Italia, 54 mila all’Unghria, 66,400 dalla Grecia). Martedì chiuderà una proposta sul diritto d’Asilo per emendare il regolamento di Dublino. Si occuperà anche di stilare una lista dei paesi sicuri per i rimpatri e proporrà un rafforzamento dell’agenzia Frontex.
LA MARINA
Consenso fra i ministri europei della Difesa riuniti a Lussemburgo (assente Pinotti) per il passaggio alla fase due della missione Eunavfor nel Mediterraneo richiesta dall’alto rappresentante Mogherini. Sinora hanno vigilato e raccolto informazioni sui traffici nelle acque europee, sforando solo per il «search and rescue» (oltre 1500 i salvati). Adesso si potrà andare nelle acque internazionale per controllare ed eventualmente fermare le navi dei contrabbandieri di uomini. Entro settembre.