MINISTERO GIUSTIZIA: Best practice col fiatone (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

Allarme di Orlando sulle innovazioni non promosse e mal coordinate
Best practice col fiatone
Rischio di dispersione delle conoscenze

Lun.31 – Tante best practice non promosse e coordinate dal Ministero sono a rischio di dispersione di conoscenze e svuotamento di funzioni. Lo scrive il ministro della Giustizia Andrea Orlando nell’atto di indirizzo che firma per individuare le priorità politiche da raggiungere nel 2017. L’anno di una buona sterzata verso una più efficiente organizzazione degli uffici in termini di innovazione e informatizzazione, della revisione delle piante organiche della magistratura e del primo concorso di assunzione di centinaia di cancellieri in vent’anni di nevralgico scoperto del personale del comparto Giustizia tra commessi, assistenti, cancellieri e persino dirigenti. E proprio su organizzazione ed efficienza mette l’accento visto che l’incremento e la diffusione dei progetti di innovazione tecnologica nei procedimenti giudiziari, civili e penali è una delle 14 direttrici portanti della direttiva del ministro per la costruzione degli obiettivi strategici per il 2017.
INNOVAZIONE. Nell’ambito della cooperazione inter-istituzionale, sarà importante la Convenzione quadro firmata a gennaio scorso con il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane che punta a una sinergia fra il mondo della giustizia e quello universitario per collaborare a progetti di innovazione organizzativa, digitalizzazione e a dare impulso a progetti finalizzati a migliorare le condizioni di trattamento e reinserimento sociale dei detenuti. In merito, invece, alle buone prassi e sulla scia della precedente programmazione 2007-2013 del progetto Best practice, Orlando rivendica un ruolo centrale per il ministero, ruolo che oggi passa attraverso la costituzione presso l’Ufficio di gabinetto del servizio di «Programmazione delle politiche di innovazione e di controllo del Ministero della giustizia» nel 2014 e di un’apposita direzione generale per il coordinamento di tutte le attività inerenti alla programmazione regionale, nazionale e comunitaria istituita con il nuovo regolamento del ministero approvato a giugno 2015. Servono standard uguali per tutti senza più il gap tra un’Italia fatta di eccellenza e un’altra Italia fatta di assenza innovativa negli uffici. «Quella prima esperienza», si legge nell’atto in riferimento al progetto Best practice, «ha fatto maturare la consapevolezza che la progettualità con la quale il Ministero si relaziona agli uffici, necessiti di un maggior coordinamento e di una maggiore promozione dal centro, soprattutto per quanto attiene alle azioni in tema di organizzazione degli uffici giudiziari, così da sottrarre gli sforzi al rischio di dispersione cognitiva e di svuotamento funzionale». Il dirigente chiamato a individuare e diffondere buone prassi, sarà invece sostenuto dall’ispettorato del ministero tenuto a intervenire con azioni disciplinari anche nel caso in cui il ritardo nel deposito di una sentenza sia conseguenza di carenze materiali od organizzative dell’ufficio piuttosto che di negligenza del singolo magistrato.
INFORMATIZZAZIONE. Informatizzato prima il processo civile di primo grado e l’appello dal 30 giugno 2015, dal 15 febbraio 2016, sono state attivate in Cassazione anche le comunicazioni e notifiche telematiche: «Un primo passo verso la completa informatizzazione anche del giudizio di legittimità», annuncia Orlando. Entro il prossimo 31 dicembre, entrerà in funzione il «portale delle vendite pubbliche», un marketplace unico nazionale per la pubblicazione e la messa in vendita di tutti i beni, mobili e immobili così da garantire lo svolgimento online dell’intera procedura di vendita, garantendo, così, anche la partecipazione alle aste di acquirenti stranieri. Allo studio anche la realizzazione del portale dei creditori: un registro elettronico delle procedure di espropriazione forzata immobiliari, delle procedure di insolvenza e degli strumenti di gestione della crisi che potrà rispondere al problema dei crediti deteriorati. La grande sfida resta però l’informatizzazione del penale, il Sicp completato nell’ultimo anno presso tutti gli uffici giudiziari di primo grado. Il prossimo passo sarà la costituzione del data warehouse nazionale della giustizia penale e integrare in maniera sempre più efficace gli applicativi del penale, come si sta già facendo per il civile.
LE PIANTE ORGANICHE DEI MAGISTRATI. A luglio scorso Orlando ha trasmesso al Consiglio superiore della Magistratura, per il previsto parere, lo schema di decreto per la revisione delle piante organiche giudicanti e requirenti di primo grado e da poco è iniziata la riflessione per gli uffici giudiziari di secondo grado. «Un più corretto dimensionamento degli organici delle sedi giudiziarie risulta un fondamentale passaggio di ogni strategia di modernizzazione e potenziamento dell’organizzazione giudiziaria», considera nel documento il ministro. Marzia Paolucci

Foto del profilo di Andrea Gentile

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