ITALIA OGGI
Prevenzione
Giustizia, una guida Facebook
Pensa prima di condividere. Oltre a essere una massima di buon senso è anche il titolo della Guida interattiva all’utilizzo dei social network da parte dei ragazzi (e non solo) predisposta da Facebook in collaborazione con il Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della giustizia e con l’Istituto di formazione in criminologia (Ifos). La Guida è stata presentata ieri dal ministro Andrea Orlando e dalla responsabile delle relazioni istituzionali di Facebook, Laura Bononcini, insieme con il capo dipartimento e la responsabile dell’ufficio studi Francesco Cascini e Isabella Mastropasqua e Luca Pisano (Ifos). «La Guida ha grande importanza sotto il profilo della prevenzione e dell’educazione on line; ma vorremmo che i gestori di piattaforme assumessero maggiori responsabilità soprattutto nel contrasto alla propaganda d’odio, rimuovendone i contenuti», ha specificato Orlando che ha ammesso che i paesi europei al loro interno e nei confronti degli Usa sono ancora ben lontani dal condividere regole efficaci per regolamentare lo spazio virtuale globale. Certo fa impressione pensare che Facebook disponga di un proprio «servizio d’ordine», che interviene rimuovendo i contenuti considerati inappropriati. Nel mondo virtuale entra in crisi anche l’ordinamento. La Guida, pubblicata da oggi sul sito della Giustizia e che sarà promossa in tutte le scuole, contiene avvertimenti e fornisce informazioni semplici, pensate per i ragazzi ma adatte a tutti, partendo dalla considerazione che l’identità virtuale ci appartiene e che «quello che posti dice chi sei»: quindi non condividere le password; controlla le impostazioni sulla privacy, controlla lo strumento di selezione del pubblico quando posti qualcosa, utilizza lo strumento di segnalazione sociale. La Guida spiega cosa fare se qualcuno rifiuta di eliminare un contenuto che hai inviato, se ti hanno taggato in una foto che non ti piace, se qualcuno diffonde tue foto private. «L’impegno della piattaforma a lavorare sulla sicurezza on line è un fatto legale ma anche etico», ha sottolineato la Bononcini. Claudia Morelli