ITALIA OGGI
Il ministro orlando ha creato una struttura ad hoc
La giustizia italiana punta ai fondi Ue
La giustizia italiana punta ai fondi Ue. Nel 2017 sarà «centrale», all’interno del nuovo modello organizzativo del ministero della giustizia, il ruolo della nuova Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione, struttura temporanea di livello dirigenziale, che avrà il compito (in collegamento con la conferenza dei capi dipartimento) di «attingere in modo organico dalle risorse provenienti dai fondi europei utilizzandoli per il finanziamento di fondamentali progetti di modernizzazione del sistema giudiziario».
L’implementazione della nuova struttura è uno degli obiettivi strategici che il ministero della giustizia Andrea Orlando ha indicato ai capi dei dipartimenti del ministero, nella direttiva per la costruzione degli obiettivi strategici 2017, pubblicata da qualche giorno sul sito del ministero e comunicata ieri con una nota stampa. 14 le linee di azione, per le quali il ministro ha chiesto agli uffici del ministero e anche ai responsabili degli uffici giudiziari di operare pianificando e programmando le attività organizzative e stilando la lista delle priorità con una particolare attenzione per il contenimento della spesa di gestione tramite il recupero di risorse e la razionalizzazione delle attività di servizio. L’utilizzo dei fondi comunitari, in particolare, sarà destinato ad azioni quali l’estensione del processo civile telematico agli uffici del giudici di pace, lo sviluppo del processo penale telematico, la creazione di una rete di sportelli di prossimità decentrati che permettano ai cittadini di avere un riferimento vicino al luogo dove vivono e di usufruire di servizi qualificati, il supporto all’ufficio del processo.
Ancora più incisivi per il complessivo ammodernamento del sistema risultano i nuovi e cospicui investimenti necessari per l’estensione del processo civile telematico a tutte le cause civili, il potenziamento delle infrastrutture e dei sistemi di assistenza e per il pieno dispiegamento del Sistema informativo della cognizione penale (Sicp).
Non solo. Orlando annuncia che è già in fase avanzata di realizzazione il «portale delle vendite pubbliche», un marketplace unico nazionale per la pubblicazione e la messa in vendita di tutti i beni, mobili e immobili, di tutte le procedure esecutive. Il portale dovrebbe entrare in funzione entro il 31 dicembre prossimo, con l’obiettivo finale di garantire lo svolgimento online dell’intera procedura di vendita, garantendo, così, trasparenza e anche la partecipazione alle aste di acquirenti stranieri.
Da segnalare i risultati conseguiti dal piano straordinario per l’abbattimento del debito derivante dalla cd «Legge Pinto», varato nel 2015 con la sottoscrizione di un accordo di collaborazione con la Banca d’Italia, sia in tema di importi liquidati a titolo di indennizzo (17 milioni a giugno di quest’anno) che di risparmio per mancate azioni esecutive in danno del Ministero (circa 3 milioni di euro). Circostanza che ha ridotto per la prima volta dopo anni di 53 milioni di euro delle somme complessivamente dovute a titolo di equa riparazione dei danni subiti in caso di violazione del termine ragionevole del processo.
Passo successivo è quello di estendere l’accordo con Bankitalia anche alle sedi periferiche. Altro aspetto di novità è il nuovo dimensionamento dell’organico di magistratura degli uffici giudiziari, che il ministero ha proposto al Csm che deve esprimere il parere e l’annuncio dell’avvio, oltre le altre riforme già in itinere, di un «ripensamento complessivo del sistema processuale penale e di quello di diritto di famiglia». Claudia Morelli