MINORI: Giù le mani dai tribunali per i minorenni. Ddl di riforma da rivedere (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Giù le mani dai tribunali per i minorenni. Ddl di riforma da rivedere

No all’abolizione dei tribunali per i minorenni. Serve un tavolo di confronto tra il ministero della giustizia e gli operatori del settore per rivedere, tramite emendamenti, la parte contenuta nel disegno di legge Orlando che riguarda la giustizia minorile. O, qualora i tempi non lo permettessero, è necessario stralciare direttamente l’articolato. È quanto emerso nei giorni scorsi nel corso del convegno organizzato dall’Unione nazionale delle camere minorili che si è tenuto presso il Senato, dal titolo «La giustizia minorile e di famiglia.
Quale riforma?». Al dibattito hanno partecipato diversi esponenti del mondo minorile, parlamentari di maggioranza e opposizione e il sottosegretario alla giustizia, Federica Chiavaroli. «Tutti i partecipanti hanno manifestato viva preoccupazione per questo provvedimento», ha spiegato Rita Perchiazzi, presidente Uncm, «che contiene soluzioni che impoverirebbero di molto la tutela minorile con la mancata previsione di un analogo organismo dedicato alla giustizia dei minori. Siamo disponibili ad avviare un confronto costruttivo con il ministero per trovare soluzioni, senza alzare barricate. Spero che questa comunanza di vedute», ha sottolineato la Perchiazzi, «possa convincere il ministro della necessità di ripensare la materia, se non addirittura di stralciare la parte che riguarda la giustizia minorile dal ddl, per dedicarvi un maggiore approfondimento. Peraltro, ci sono altri disegni di legge già presentati che prevedono una diversa impostazione assicurando continuità ai tribunali per le famiglie. Il nodo cruciale, in ogni caso, è la necessità di garantire la giustizia ai minori». Riguardo alla possibile apertura di un tavolo di confronto, invece, gli operatori attendono il via libera da parte del ministero. «Il provvedimento», ha spiegato la presidente Uncm, «dovrebbe essere calendarizzato non prima di settembre, ci ha assicurato via Arenula, per cui l’eventuale stralcio o modifica del ddl dipende esclusivamente dai tempi e dall’eventuale carattere di urgenza della riforma della giustizia. Tra i punti critici vi è sicuramente il mantenimento del doppio binario e lo smantellamento del presidio di giustizia rappresentato dalla procura minorile. In questo modo, anziché tagliare i costi, si verificherà un aumento in termini di costi sociali». Al convegno è intervenuto anche il Cnca Lombardia, che con una petizione lanciata due mesi fa, che ha raccolto a oggi 18 mila firme, ha chiesto di fermare l’abolizione dei tribunali dei minori. «Chiediamo che la commissione giustizia non proceda alla discussione prima di aver convocato il tavolo di confronto promesso», ha dichiarato Liviana Marelli del Cnca, «questo tavolo dovrà rispettare la pluralità di voci, magistrati, avvocati, società civile, organizzazioni e coordinamenti nazionali e ordini professionali. Infine, abbiamo chiesto che la commissione assuma l’orizzonte finale di costituzione di un unico, autonomo e specializzato organo giurisdizionale».   Gabriele Ventura 

Foto del profilo di Andrea Gentile

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