MINORI: Il presidente Barruffo: “Tribunale minori, no alla riforma” (La Repubblica – Napoli)

LA REPUBBLICA – Napoli

Il presidente Barruffo: “Tribunale minori, no alla riforma”
“Trasformarli in sezioni specializzate è come chiudere un pronto soccorso di frontiera” Critiche al progetto allo studio del Parlamento: “Così rischiamo di perdere quei ragazzi che vogliamo salvare”

Ven.26 – “Nella situazione di degrado in cui versano Napoli e il nostro Mezzogiorno, sopprimere il tribunale per i minorenni sarebbe come chiudere il pronto soccorso in un ospedale di frontiera. Così rischiamo di perdere completamente i ragazzi che cerchiamo di salvare. È questo che si vuole?”, chiede Maurizio Barruffo, presidente vicario dell’ufficio dei Colli Aminei che ogni giorno amministra la giustizia minorile in tutto il distretto della Corte di Appello.

Allo studio del Parlamento c’è il progetto di trasformare i tribunali e le procure per i minorenni in sezioni specializzate dei tribunali ordinari.
La riforma fa già discutere gli addetti ai lavori e Barruffo, 61 anni, da dodici giudice minorile dopo più di tre lustri in Procura come pm degli affari civili, ha le idee chiarissime: “Mi sembra una follia. Noi siamo, mi si passi il termine, il giudice dell’abbandono, del degrado. Vediamo bambini ogni giorno. Non possiamo avere la distanza che, comprensibilmente, caratterizza il giudice ordinario. Adesso si vorrebbe togliere un presidio dal territorio per delegare l’abbandono a una sezione specializzata”.

Al tribunale per i minorenni di Napoli lavorano (Procura esclusa) sedici magistrati, affiancati da un organico del personale amministrativo che conta 84 unità. “Non abbiamo arretrato – afferma Barruffo – avremo al massimo quindici fascicoli che risalgono a una data precedente al 2013. Ognuno di noi ha il telefono sulla scrivania per mantenersi in contatto continuo con i servizi sociali, con la Regione e con i Comuni del distretto “. Ogni anno, il tribunale esamina in media 750 domande di adozione nazionale e internazionale. “Abbiamo messo a punto – racconta il presidente – un sistema che consente di elaborare on line la domanda di adozione e la formazione di un fascicolo digitalizzato. Chi ha fatto richiesta, può consultare al computer, in tempo reale, a che punto è la sua domanda, mantenendo inalterate le garanzie di riservatezza”. Quando un minore commette un reato, ricorda Barruffo, “viene aperto, oltre al procedimento penale nei suoi confronti, vengono avviati accertamenti civili sulla situazione della famiglia, per prevenire il rischio che, dopo di lui, anche i fratelli possano essere risucchiati in ambienti criminali”.

Anche il “luogo fisico” in cui si trovano gli uffici, separato da quelli del giudice ordinario, contribuisce secondo Barruffo a tutelare i minori: “Pensate al caso di minorenni in stato di detenzione che potrebbero ritrovarsi ad attraversare i corridoi del Centro direzionale come capita agli adulti”. Al Bar dei Colli Aminei lavorano anche due ragazzi dell’area penale. “È un segnale anche questo”, rimarca il presidente vicario.

“Naturalmente ragiona Barruffo – tutto può essere migliorato e ottimizzato, come magistrati siamo pronti a ragionare su tutte le soluzioni. Però, ecco, in questi giorni si parla tanto dell’allarme baby gang. Il Ministero ha mandato l’esercito, si pensa di modificare le sanzioni per i sedicenni. E poi, dall’altra parte, si ipotizza l’eliminazione dei tribunali per i minorenni. Tutto si può fare. Ma perché chiudere il pronto soccorso?”. DARIO DEL PORTO

Foto del profilo di Andrea Gentile

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