IL MESSAGGERO
Minori, varata la direttiva europea per il “giusto processo”
IL CASO
lun.14 – ROMA I minori vanno tutelati, anche nel caso in cui siano responsabili di un reato. La rieducazione e il reinserimento devono essere gli obiettivi primari della pena. Questo concetto adesso è legge: è nato in Europa il giusto processo penale minorile al quale, entro 36 mesi, tutti gli stati membri dovranno uniformarsi.
«Una svolta storica – commenta soddisfatta la relatrice, l`europarlamentare
Caterina Chinnici Per la prima volta viene introdotta una disciplina specifica dei procedimenti penali nei confronti di minori. A loro dovrà essere garantita
anche la formazione, l`educazione e il regolare esercizio delle relazioni familiari nel pieno rispetto della libertà religiosa e di pensiero».
L`iter del giusto processo minorile, si è concluso a Strasburgo con l`approvazione del testo a larghissima maggioranza: 613 i voti a favore.
A dare l`ok anche tutti i deputati italiani. Un plauso alla “legge Chinnici” è arrivato anche dal Commissario europeo alla giustizia, Vera Jourova, che ha sottolineato come «i minori hanno bisogno della massima protezione possibile nell`ambito di un procedimento penale».
«Non è stato semplice – sottolinea Caterina Chinnici- giungere a un testo condiviso».
Il 12% delle persone coinvolte in procedimenti pedali ha meno di 18 anni. A conti fatti la legge andrà ad incidere sulle vite di oltre un milione
di minori che, ogni anno, entrano in contatto con la giustizia. L`ambizione del Parlamento Europeo è ancora più ampia: raggiungere uno “Spazio europeo di giustizia” nel quale ci si muova tra principi fondamentali comuni.
LE TRE NOVITÀ
Ma che cosa cambierà in concrete`? Tre le novità più rilevanti: l`obbligo di assistenza legale per gli under 18; la valutazione individualizzata della personalità volta a comprendere il grado di consapevolezza del minore; la detenzione separata dagli adulti. Diventa poi fondamentale la formazione specialistica dei magistrati e degli altri operatori coinvolti. Spazi e giustizia a misura dei minori.
Per il sistema processuale italiano, che ha di fatto ispirato la Direttiva comunitaria, non si tratta di concetti nuovi ma per altri Paesi.
Basti pensare che sulle 28 nazioni della Ue soltanto sei (Italia compresa) hanno già una magistratura specializzata. Fino ad oggi, la maggior parte dei minori indagati o imputati per un reato, dovevano affrontare il processo dinanzi al Tribunale Ordinario e, in caso di pena detentiva, si ritrovavano in
carcere accanto a detenuti adulti. Per l`Europa tutto questo era normale.
«Il testo realizza un perfetto equilibrio tra l`esigenza di accertare fatti e responsabilità di reato con le vulnerabilità e gli specifici bisogni dei minori – dice ancora l`europarlamentare Chinnici Credo che la legge contribuirà al
reinserimento sociale dei minori coinvolti e alla prevenzione delle recidive, come l`esperienza italiana dimostra».
L`impegno a tutela dei minori comincia per la figlia del mai dimenticato
Rocco Chinnici, magistrato ucciso dalla mafia, venti anni fa, quando, giovanissima, va a ricoprire il suo primo incarico come procuratore per i minorenni presso la procura di Caltanissetta.
Esattamente dopo un ventennio, quel sogno professionale e di impegno
nelle istituzioni ha raggiunto una dimensione europea con una legge per molti versi rivoluzionaria che porta il suo nome. Barbara Carbone