OMICIDIO STRADALE: Le legge sull`omicidio stradale non fa diminuire gli incidenti (La Stampa)

LA STAMPA

TRE VITTIME E DUE ARRESTI NEL WEEKEND. LA NORMA È IN VIGORE DAL 2 MARZO

Le legge sull`omicidio stradale non fa diminuire gli incidenti

lun.20 – TARANTO- Un 35enne, romeno, è stato arrestato in poco più di quarantotto ore. Tante ne erano trascorse dall`incidente che aveva provocato giovedì a Taranto, spezzando la vita di Rosa Secci, 41 anni, sei figli. Un`altra persone è ricercata in tutta la Toscana: è considerato responsabile della morte di Brunella Prosperi, 78 anni, falciata sabato davanti al cimitero di Fucecchio e deceduta nella notte al policlinico Careggi di Firenze.
Due casi di cronaca, nell`ultimo fine settimana, hanno riacceso i riflettori sul reato di omicidio stradale, introdotto nel codice penale (articolo 589 bis) da una legge del due marzo. La speranza era che l`inasprimento delle pene
(reclusione fino a diciotto anni) e il ritiro prolungato della patente (per trent`anni, se c`è l`omissione di soccorso) fungessero da deterrente. Ma a
tre mesi dall`introduzione delle nuove misure, la frequenza del reato non appare in calo. Né è venuto meno il cattivo vizio che porta a pensare
di farla franca.
Il numero di decessi provocati dagli incidenti è rimasto costante. Il primo arresto, formulato con l`accusa del reato di omicidio stradale, risale
a pochi giorni dopo l`entrata in vigore della legge. Il 27 marzo era toccato a un uomo di Somma Vesuviana, già privato della patente nel 2011, finire
ai domiciliaci per aver provocato la morte di un ragazzo che guidava un`auto contro cui s`era scontrato frontalmente.
Nel frattempo lo hanno seguito almeno in otto, protagonisti di incidenti fatali per altrettante vittime. Quattro a maggio: a Pontedera, a Perugia, a Macerata
e alle porte di Napoli. Lo stesso numero nella prima metà di giugno: a Empoli, a Viterbo, a Pescara e a Monza. Infine tre nell`ultimo weekend. Agli episodi di Taranto e Firenze, occorre infatti aggiungere l`arresto di un 19enne che sabato sera alle porte di Siracusa ha perso il controllo di una Bmw e
provocato la morte dell`amico Seby Miceli, 18 anni. Il conducente è risultato positivo all`alcol test: da qui l`ok alle manette. I numeri risultano in linea
con le stime diffuse dall`Osservatorio Il Centauro-Asaps (Associazione
Amici della Polizia Stradale), secondo cui tra il 2014 e il 2015 sono stati all`incirca centocinquanta i reati che sarebbero passati in giudizio con l`accusa di omicidio stradale.
Che cosa rischiano i responsabili di questo delitto? Prima dell`introduzione della legge 41, il periodo massimo di reclusione era fissato a sette anni. Oggi,
invece, il soggiorno in carcere può essere esteso a diciotto anni, se il conducente provoca la morte di più persone o il decesso di una e le lesioni (anche lievissime) di uno o più passeggeri.
Non esisteva nemmeno l`arresto in flagranza di reato, adesso obbligatorio in presenza delle aggravanti (uso di alcol e droghe) e consentito anche
nel caso in cui il responsabile dell`incidente si sia fermato e abbia prestato soccorso. Visti i presupposti, i protagonisti degli ultimi episodi di Taranto, Firenze e Siracusa rischiano fino a quindici anni di reclusione e
la revoca della patente anche per tre decenni. FABIO DI TODARO

Foto del profilo di Andrea Gentile

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