ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA: Csm: «Trasparenza e merito per le nomine» (Il Mattino)

IL MATTINO

Csm: «Trasparenza e merito per le nomine»

Trasparenza, meritocrazia e attenzione alle pari opportunità anche
per le nomine ai vertici degli uffici giudiziari. Dopo mesi di discussione
e un confronto produttivo (così l`ha definito il Guardasigilli Orlando)
il Consiglio superiore della magistratura adotta nuove regole per gli incarichi. Il plenum, convocato in seduta straordinaria, ha infatti approvato all`unanimità la delibera della quinta commissione che modifica il «Testo unico sulla dirigenza giudiziaria». Si è evitata – ha aggiunto il ministro della Giustizia Andrea Orlando – la burocratizzazione, ora attendo le indicazioni per la riforma.

Prima del voto finale, sono stati respinti la maggior parte dei 19 emendamenti presentati dai consiglieri durante la discussione generale.

Tra quelli approvati, un intervento della commissione che accoglie l`indicazione, arrivata dal Quirinale, di modificare la norma che dava «prioritario rilievo» nella valutazione a chi aveva svolto incarichi al Csm: l`aggettivo «prioritario» è stato sostituito da «speciale».

Il plenum ha anche approvato un ordine del giorno che impegna il Consiglio a intervenire sul tema del rientro in ruolo dei magistrati dopo un periodo di impegno politico: un punto su cui i consiglieri laici di Pd, Sel, Scelta civica e M5s avevano presentato un emendamento, poi ritirato, che chiedeva una
stretta sul conferimento di incarichi.

La riscrittura della circolare, è sottolineato nella relazione introduttiva, risponde alle sollecitazioni rivolte al Consiglio dall`ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e all`esigenza, poi evidenziata dal capo dello Stato Sergio Mattarella, di «una riforma della disciplina del conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi».

La quinta commissione del Csm, competente per la materia, ha dunque proceduto alla <ridefinizione degli indicatori di idoneità direttiva» che devono essere «distinti e specifici» e «diversificati secondo le tipologie di incarico» e ha stabilito «nuove e chiare regole del giudizio di comparazione tra aspiranti».

Per la valutazione delle attitudini il nuovo testo distingue gli «indicatori
generali» e gli «indicatori specifici», con la novità che per questi ultimi, per la prima volta, viene introdotta la distinzione dei requisiti in base alla tipologia dell`ufficio da dirigere. Una sottolineatura importante è quella che il nuovo testo fa della «promozione del principio delle pari opportunità al fine equilibrare la rappresentanza di genere» nella magistratura.

Gli indicatori generali «costituiscono elementi oggettivi di valutazione», funzionali a «ricostruire in maniera completa ed esaustiva la figura professionale dei magistrati».

Tengono anche conto delle «esperienze organizzative e ordinamentali maturate al di fuori dell`attività giudiziaria, cioè fuori dal ruolo organico della magistratura». In questo ambito è riconosciuta «la particolare valenza» delle esperienze fuori ruolo svolte al ministero della Giustizia e presso organi istituzionali.

 

 

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