PARLAMENTO: Prescrizione, accordo vicino tra Pd e Ncd (lastampa.it)

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Prescrizione, accordo vicino tra Pd e Ncd
Termini più lunghi per i reati contro la P.A.

ROMA. L’accordo sulla prescrizione? «Ci stiamo lavorando, noi lo vogliamo fare e parlo a nome sia del mio gruppo che del governo – assicura a La Stampa la sottosegretaria alla Giustizia, in quota Area popolare, Federica Chiavaroli –. Ci stiamo incontrando per limare le posizioni». L’intesa tra le forze di maggioranza sarebbe effettivamente vicina.
L’ipotesi sulla quale si è ragionato nella riunione di maggioranza stamattina, alla quale hanno partecipato anche il Guardasigilli Andrea Orlando e il responsabile giustizia del Pd David Ermini in Senato, dove il provvedimento già licenziato dalla Camera è all’esame della commissione Giustizia di Palazzo Madama (le votazioni sono in corso, per l’Aula se ne riparlerà a settembre), prevede innanzitutto la sospensione di 18 mesi dei termini di prescrizione tra il primo e il secondo grado di giudizio e di altri 18 tra l’appello e la Cassazione. Ma sul tavolo c’è anche dell’altro. Si starebbe infatti discutendo del controverso intervento sui termini di prescrizione per i reati contro la Pubblica amministrazione, a cominciare dalla corruzione. Che, nel testo uscito dalla Camera, per effetto di un emendamento della presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, Donatella Ferranti, erano stati aumentati della metà.
«Sui reati contro la pubblica amministrazione stiamo ragionando, anche perché si tratta di reati odiosi per tutti e non vorremmo dare l’idea che indietreggiamo, anzi – prosegue la Chiavaroli –. Vogliamo solo che non diventino di fatto imprescrittibili in violazione dei principi costituzionali. Noi avevamo chiesto un aumento di un terzo sull’articolo 157 del codice penale, stiamo valutando una soluzione equilibrata». Soluzione che potrebbe arrivare prendendo in considerazione l’idea di intervenire, invece, sull’articolo 161 (effetti della sospensione e della interruzione). Insomma, se confermate, le norme allo studio introdurrebbero modifiche sostanziali non solo rispetto al testo licenziato dalla Camera (dove il provvedimento dovrebbe in ogni caso tornare), ma anche rispetto a quello varato dal Consiglio dei ministri che, parallelamente allo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, prevedeva anche un termine di due anni per celebrare l’appello e uno per la Cassazione.
Certo è che, in casa Ncd, resta qualche perplessità. Le norme sulla prescrizione «devono rispettare il principio di ragionevole durata del processo e non tradursi in semplici estensioni dei tempi scaricate sulle spalle del cittadino», fa notare il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, fino a qualche mese fa vice di Orlando al ministero della Giustizia. «Ogni dibattito, ogni iniziativa e ogni mediazione – chiede l’esponente dell’esecutivo – parta da questi basilari presupposti». Un tema, quello della ragionevole durata del processo sul quale, però, in questa fase gli alfaniani non sembrano intenzionati ad alzare barricate. «Le misure acceleratorie del processo per noi sono molto importanti – conferma la Chiavaroli –. Ma se non dovessero essere inserite nel provvedimento sulla prescrizione non faremo saltare l’accordo». Insomma, trattarle separatamente non sarebbe né un dramma né una bestemmia. ANTONIO PITONI

Foto del profilo di Andrea Gentile

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