LA REPUBBLICA
Slitterà di qualche giorno la nomina del l`ex pm di Mani pulite alla presidenza di sezione in Cassazione
L`Anm striglia Davigo e in giunta “processa” le ultime dichiarazioni. “Basta con gli eccessi”
La polemica. Nel vertice dell`associazione resa dei conti dopo lo scontro di questi giorni Grasso: “Subito la legge sui tempi processuali”
ROMA. «Processo a Davigo con assoluzione». Lo chiamano così, nel “parlamentino” dell`Anm – la nota Associazione magistrati – quello che accadrà oggi nel palazzaccio di piazza Cavour, storica sede del sindacato dei giudici. L`ex pm di Mani pulite, il famoso “dottor Sottile” del gruppo, per una volta finirà torchiato da altri pm. I componenti della giunta – 4 di Unicost, la corrente moderata, 2 della sinistra di Area, 2 di Magistratura indipendente, il gruppo conservatore – chiederanno conto a Davigo delle dichiarazioni sui «politici che rubano e non si vergognano», rettificate dopo una dozzina d`ore con «i politici inquisiti ovviamente, e non tutti i politici».
Sarà una sorta di “processo” vero e proprio, almeno come lo dipingono 24 ore prima alcuni componenti della giunta che però non vogliono fare alcuna dichiarazione virgolettata, anche se tra di loro c`è chi dice che «non sarà una resa dei conti e tanto meno un processo», ma solo «un chiarimento sul ruolo che un presidente deve avere, soprattutto se si trova a guidare una giunta unitaria, in cui sono rappresentate tutte le anime della magistratura».
Già, il punto è qui. Davigo, noto per le sue interviste graffianti, ha fondato la sua corrente, Autonomia e indipendenza, spaccando Magistratura indipendente. Ha preso 1.041 voti alle elezioni dei giudici risultando il più votato. Ma il governo dell`Anm, nato due settimane fa, è formato da tutte le correnti, il suo gruppo certo, ma anche Unicost, Mi, Area. E tutti sono stati concordi nel criticare le sue dichiarazioni, bacchettate anche dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini, per giunta dopo una consultazione con
il capo dello Stato Mattarella.
Oggi i gruppi chiederanno a Davigo di essere «il presidente di tutti»,
di «rapportarsi con le istituzioni in maniera istituzionale», di «mettere momentaneamente da parte il suo passato di battagliero pm». Va detto però che anche nelle correnti il giudizio su Davigo non è unanime. Sorprende
soprattutto la divisione all`interno di Area, il gruppo composito che raccoglie le storiche “toghe rosse” di Md, quelle altrettanto rosse del Movimento giustizia, più molti iscritti successivi come l`ex segretario dell`Anm Maurizio Carbone. Bene, a sinistra c`è maretta su Davigo. Basti citare la netta contrapposizione di giudizio tra due segretarie di Md, quella attuale Anna Canepa, e Rita Sanlorenzo, al vertice del gruppo tra 2007 e 2010. La prima
bacchetta duramente Davigo – «L`idea che la magistratura sia la moralizzatrice della società che sguaina la spada è troppo semplice e sbagliata» -, mentre per la seconda «di qui in avanti quando il premier Renzi parlerà dell`Anm eviterà finalmente il motteggio e il sarcasmo».
Ma un fatto è certo. Dopo il “processo” di oggi Davigo dovrà misurare i toni ed «essere il capo di tutti» anche perché appuntamenti importanti attendono i magistrati, come le leggi su prescrizione e intercettazioni.
Un appuntamento c`è anche per Davigo, la nomina al Csm a presidente di sezione, che a quanto si apprende da “radio Csm” slitterà un po` in avanti.
Ma oggi è un giorno importante per la prescrizione. Lo ricorda il presidente del Senato Piero Grasso quando dice: «Mai nella mia vita mai ho pensato di rivedere il ruolo dei pm. Ma sono contento che alla fine di queste polemiche si procederà, finalmente, con un testo unificato che prevede anche la riforma della prescrizione, che è senza dubbio la più urgente». Dopo 602 giorni di
attesa, il dibattito riprende in commissione Giustizia al Senato, dove sarà il relatore Felice Casson a presentare il testo base. Oggi di scena anche i procuratori di Roma Pignatone, di Torino Spataro, di Firenze Creazzo, di Napoli Colangelo per illustrare le circolari sulle intercettazioni. Per questo l`Anm non può più attardarsi nelle polemiche. LIANA MILELLA