QUOTIDIANO NAZIONALE
GIUSTIZIA IL DDL CHE RIFORMA IL PROCESSO PENALE IN AULA «ENTRO L`ESTATE»
Prescrizione, accordo Pd-Ncd. Orlando tessitore
ROMA. SUPERATO, grazie al lodo Albertini-Bianconi (senatori di Ap), lo scoglio della prescrizione, che rischiava di far naufragare tutta la barca,
l`approvazione del ddl sulla riforma del processo penale – almeno al Senato, poi `ri-tocca` alla Camera – è a un passo. I lavori in commissione Giustizia, presidente Nico D`Ascola, filano via lisci: ieri era in votazione l`articolo 13 (la prescrizione è al 7) ed entro giovedì il ddl sarà in Aula. D`Ascola è prudente, ma sia lui che Nitto Palma (FI), che pure si oppone al testo, parlano di clima «buono e collaborativo tra i partiti». L`ultimo scoglio sarà l`art. 36, sulle intercettazioni, che contiene il «lodo Falanga» e modifiche a oggi non anco-
ra tutte limate tra Pd e Ncd.
Il ministro Orlando (Pd) parla di «compromesso ragionevole» sia in merito al testo generale che alla prescrizione. Soprattutto esprime la speranza di vedere approvato dall`Aula del Senato tutto il ddl «entro l`estate». Il che, fino a ieri, pareva un miraggio: il ddl è fermo da mesi, anzi da anni. Eppure, Mattarella
ha chiesto, apertamente, di «fare presto», il presidente del Senato Grasso pure («grave se non si chiude entro l`estate» ha detto pochi giorni fa), l`Anm e il Csm manco a dirlo (ma ieri Davigo storceva la bocca: «misure insufficienti»). A bloccare tutto è stato il braccio di ferro tra il centrodestra, in questo caso spalleggiato da verdiniani e Ncd, e il Pd, del tutto solo. Con i pri-
mi che volevano «limare, smussare, tagliare le unghie ai giudici», chiedendo compensazioni su «giusto processo» e intercettazioni e il governo che cercava – compito non facile dati i numeri al Senato, ballerini se non di più – di tenere botta, Orlando in testa. Alla fine, pare aver vinto soprattutto lui, il ministro,
anche se dopo una lunga serie di infinite mediazioni con tutti: centristi, giudici, avvocati, etc. La parola fine dipenderà dalla decisione della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama che si riunisce oggi: il Senato ha ben tre decreti in scadenza (Ilva, enti locali, processi telematici) e, per inserire il ddl sul processo penale, dovrà costringere i senatori a lavorare di venerdì (horribilis dictu!), il che non è facile. Ma stavolta il ddl sul processo penale è davvero quasi legge e il ministro Orlando ce l`ha `quasi` fatta. Ettore Maria Colombo