IL MESSAGGERO
Intesa tra Pd e Ncd sulla prescrizione, il Senato accelera
LA DECISIONE
ROMA Non ci credeva quasi nessuno. E invece, a sorpresa, dopo mesi e forse anni di trattative e stop and go, in commissione giustizia al Senato Pd ed Ncd hanno siglato l`armistizio sulla prescrizione. I centristi hanno deciso di
eliminare la norma “acceleratoria”, la mannaia infilata alcune settimane fa dai senatori Gabriele Albertini e Laura Bianconi che faceva riprendere velocità
alla prescrizione dopo il periodo di blocco sul quale tutta la maggioranza era vincolata a causa del voto a Palazzo Chigi. Il testo è stato riformulato sotto la “lente” del governo e resta solo la sospensione di 18 mesi sia tra il primo grado di giudizio e l`appello sia tra il secondo grado e la Cassazione.
Tre anni in più, di fatto, dati ai tempi del processo. «Un giusto punto di equilibrio», sottolinea il ministro della Giustizia Andrea Orlando arrivato nel
pomeriggio a Palazzo Madama per ultimare la mediazione risolutiva tessuta assieme al responsabile giustizia David Ermini. Mediazione che, tra l`altro, prevede l`inserimento di tutti i reati di corruzione (incluso quello
della truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche concesse da Stato, enti pubblici o Ue) tra quelli per i quali la prescrizione, in caso di
sua interruzione, può essere aumentata non oltre la metà del tempo necessario a prescrivere.
Nei casi dei reati di corruzione, non oltre i 15 anni quindi, ai quali vanno aggiunti, per un totale di 18, i 3 anni concessi dalla sospensione che interviene tra i gradi di giudizio. L`aumento dei tempi sarà integrato dal cosiddetto
“lodo” Falanga, ovvero dall`inserimento di tale tipologia di reati tra quelli che, ex art. 132 bis, godono di una corsia preferenziale ai processi.
LE POLEMICHE
I lavori riprenderanno martedì dopo che il M5s, protestando contro l`assenza di tempo per valutare gli emendamenti della maggioranza, oggi ha minacciato di abbandonare la commissione inducendo il presidente Nico D`Ascola a sospendere la seduta «per rispetto delle opposizioni». A questo punto però, il capitolo prescrizione dovrebbe essere chiuso senza colpi di scena martedì,
di modo da portare in Aula il ddl sulla riforma del processo penale già prima dell`estate. Il voto finale, invece, arriverà a settembre.
Scelta, obbligata che però non ha convinto il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Una colpa grave della politica non riuscire a chiudere in Senato entro la pausa estiva i lavori sul testo», ha detto nel corso della cerimonia
del Ventaglio. Sara Menafra