IL FATTO QUOTIDIANO
Prescrizione, Ncd tiene in scacco il governo
Nel giorno in cui il rapporto della Guardia di Finanza traccia un quadro inquietante sul livello di corruzione in Italia, i riflettori si riaccendono sulla riforma della prescrizione che, dopo essere stata approvata alla Camera nel maggio scorso, da mesi è bloccata nelle paludi del Senato, dove sembra
debba restare ancora a lungo.
IL PROBLEMA è che nella maggioranza non c`è accordo perché di traverso si è messo l`Ncd di Angelino Alfano, partito che sta facendo di tutto per bloccare l`approvazione di una norma che allunga i tempi di estinzione dei reati, soprattutto amministrativi. Già a maggio il partito di Alfano a Montecitorio si era astenuto sul provvedimento, promettendo battaglia al Senato. E così è stato. Ma di fronte a un Ncd che frena, anche il Pd sembra non riuscire a premere sull`acceleratore.
Insomma, se prima Renzi aveva più volte annoverato la riforma tra le priorità dell`esecutivo, ora la legge sembra essere passata in secondo piano
per Palazzo Chigi. Ieri, però, un allarme è arrivato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. “La riforma della prescrizione è inchiodata da un anno e mezzo. E non è un caso. I processi di riforma avrebbero bisogno di coalizioni che li sostengono: se ci sono forze politiche che hanno visioni diverse non si
ottiene una totale uniformità”, osserva il guardasigilli. Che punta il dito su quei partiti che nella maggioranza si stanno mettendo di traverso.
SULLA VICENDA intervengono anche i Cinque Stelle. “Il ministro in pratica ha detto che la riforma, che tra l`altro è un provvedimento governativo,
è inchiodata da un anno e mezzo in Parlamento per colpa di Alfano. Ma Renzi
dov`è?”, si chiede Nunzia Catalfo, capogruppo del M5S in Senato. “Il ministro dell`Interno guarda caso è lo stesso che ha promesso battaglia contro l`approvazione della riforma e questo ritardo manda al macero ogni giorno migliaia di processi a spese dei contribuenti, con mancata giustizia per le vittime e mancati incassi di milioni di euro per le casse dello Stato”, aggiunge
la grillina.
Il nocciolo della riforma, che ha avuto il via libera della Camera, prevede la sospensione per due anni dei tempi di prescrizione dopo la condanna in primo grado e di un anno in appello, in modo da allungare i tempi per evitare che molti procedimenti, specie tra quelli contro la pubblica amministrazione, vadano al macero perché prescritti.
A CONFERMA di ciò sono i dati usciti proprio qualche giorno fa secondo cui in nel nostro Paese sono in carcere solo 228 persone per reati finanziari,
ovvero lo 0,6 per cento dei detenuti. E questo non perché non vi siano reati, ma perché la maggior parte dei reati dei colletti bianchi contro la pubblica
amministrazione non vengono perseguiti poiché cadono in prescrizione. Insomma, basta tirarla un po` in lungo grazie a un buon avvocato
e nella maggior parte dei casi, almeno a vedere i numeri, la si fa franca. GIANLUCA ROSELLI