IL MESSAGGERO
Prescrizione, si tratta sull` “acceleratore”
Orlando: «Chiudiamo in settimana»
LA POLEMICA
lun.11 – ROMA Caldo fuori e caldissimo anche nelle aule del Senato. Mentre
le tensioni nei rapporti tra Pd ed Ncd non sono state ancora del tutto dimenticate, si torna a dibattere del tema spinoso per eccellenza: la riforma della prescrizione inserita in quella di modifica dell`intero processo penale.
In settimana si potrebbe arrivare al voto della commissione Giustizia. Se non sarà quello conclusivo, visto che la riforma è molto ampia, almeno la procedura potrà essere battezzata. Il ministro della giustizia Andrea Orlando
e i democrats stanno limando l`ennesimo accordo e hanno un aria più ottimista del solito. Più tesi i centristi ai quali, per chiudere l`intesa, toccherebbe fare un passo indietro sull`ultima proposta emersa in queste
settimane.
I TECNICI
Qualche giorno fa infatti, i tecnici di Ncd hanno elaborato un testo
che al partito piaceva parecchio. Una norma “acceleratoria” che prevede di azzerare e “scomputare” il “bonus” della sospensione della prescrizione dopo la condanna di primo o secondo grado (il testo del governo, che piace pochissimo a Ncd, diceva per due anni dopo il primo grado e uno dopo l`appello) se il successivo grado non si conclude nei tempi previsti. Per essere pratici: se la corte sfora il “bonus” anche di un solo giorno, quegli uno o due anni in più vengono tolti dal conteggio complessivo della prescrizione
che quindi si accorcia. La norma è già diventata il nuovo cavallo di battaglia di Ncd, anche se il pd David Ermini ha risposto immediatamente che non se ne farà nulla. Ora si tratterà di capire se l`intesa regge comunque.
18 MESI DI BONUS
Nel corso degli ultimi mesi si è trovata la quadra su alcuni aspetti importanti. Prima di tutto, la durata del bonus che adesso diventa di 18 mesi sia nel passare tra primo e secondo grado sia tra appello e cassazione, invece dei 2
e 1 del testo approvato dal governo e degli 1 più 2 proposti dai centristi.
L`anno e mezzo piace a tutti, perché dà effettivamente una mano là dove l`imbuto è più stretto, cioè tra primo e secondo grado, ma senza scontentare il partito di Alfano.
Altro colpo andato a segno è l`aumento delle pene per i reati contro la pubblica amministrazione (corruzione e varie ed eventuali): rispetto alla situazione attuale si sale di un terzo. Anche qui l`intesa passa per una mediazione.
La Camera aveva approvato il testo della presidente della commissione preposta, Donatella Ferranti, che raddoppiava tutto; l`idea attuale è di prendere solo in parte quelle modifiche. Per la corruzione propria, la clessidra si fermerebbe dopo 13 anni e 3 mesi (alla Camera se ne prevedevano 18,3).
Insomma, tutto fa pensare che il traguardo sia ad un passo. Orlando ci crede e l`ha detto: «In quel pacchetto ci sono cose di grande importanza e non lo ridurrei solo al tema intercettazioni-prescrizione.
C`è una risposta alla crisi del sistema penitenziario e alla domanda di sicurezza dei cittadini: penso, ad esempio, all`aumento delle pene per i furti
in appartamento».
Ncd per ora resiste: negli ambienti centristi si continua a ripetere che l`accordo deve comprendere la norma “acceleratoria” altrimenti non se ne fa nulla. Ma è anche vero che il Partito democratico ha già pronto un piano B: se l`intesa non va in porto, punterà a tornare al testo approvato da palazzo Chigi che prevede il bonus di 2 anni tra primo grado e appello. Pur storcendo il naso, il partito di Alfano avrebbe difficoltà a non votare un testo che ha
avuto l`ok anche dei ministri centristi. Sara Menafra