LA STAMPA
Prescrizione, stop dopo il primo grado
Il blitz di Casson scatena l`ira di Ncd
M5s esulta: noi ci stiamo. Il Pd prende le distanze
Il caso
ROMA. Colpo di scena, maturato negli ambienti dem del Senato: il meccanismo della prescrizione potrebbe cambiare radicalmente, interrompendosi dopo la sentenza di primo grado. E la stessa logica dei magistrati dellAnm, rilanciata di recente da Piercamillo Davigo. Ed è anche la proposta che i grillini appoggiano da sempre, non per caso entusiasti della accelerazione che porta le firme dei relatori Felice Casson e Giuseppe Cucca, Pd. Però c`è un però. Questa novità, che il governo e il Pd avevano
pure vagliato in prima istanza e poi scartato, non pare essere stata concordata né con il resto della maggioranza, né con il gruppo dirigente del partito. Spiega Casson, che da tempo sostiene questa idea di bloccare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado: «Come relatori abbiamo presentato 9 emendamenti, traendoli da vari ddl presentati dal Pd». In effetti si è ispirato a un ddl a sua firma.
Quel che potrebbe anche funzionare nell`Aula del Senato, però, rischia di scassare l`intero quadro politico. Non per caso, a interpellare telefonicamente
il ministro Enrico Costa, Ncd, si ottiene un commento gelido: «Non ci
credo che un emendamento simile sia stato presentato dai relatori».
È tale l`ira degli Ncd che un esponente di primo piano sibila: «Se credono di costringerci a trattare sotto la minaccia della bomba atomica, si sbagliano
di grosso. Vogliono che i processi durino 30 anni? Si accomodino. La prescrizione, se diventa così, se la votassero con i Cinque Stelle. Che li fregheranno come hanno fatto con le Unioni civili».
Il colpo di scena arriva in un diluvio di 800 emendamenti.
La riforma del processo penale, infatti, ha ripreso la marcia in commissione Giustizia di palazzo Madama. Ma gli scogli principali restano sempre lì: le intercettazioni – su cui i relatori prevedono di adottare il meccanismo delle circolari delle procure, che non fanno trascrivere le conversazioni prima della cosiddetta udienza filtro – e la prescrizione.
Ora giunge l`emendamento di Casson e Cucca che sospende tout-court la prescrizione dopo una sentenza di primo grado. E si nota la soddisfazione
dei grillini. «La maggioranza per approvare il provvedimento c`è – dicono il senatore Enrico Cappelletti e il deputato Vittorio Ferraresi – ci auguriamo che questa sia la posizione ufficiale del Pd e che il partito di Renzi non si pieghi per l`ennesima volta agli interessi di Ncd e Verdini».
Lo stupore con cui, però, reagiscono David Ermini, il renzianissimo responsabile Giustizia, oppure Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, racconta di un Pd preso in assoluto contropiede. Non ne sapevano assolutamente nulla.
Il punto è che all`interno del governo si era arrivati faticosamente a un`altra formulazione, poi votata alla Camera circa un anno fa. Al Senato le cose si sono bloccate per molto meno: un aumento specifico per la prescrizione
del reato di corruzione, i cui processi, nella nuova formulazione, potrebbero durare oltre 21 anni. E già questo scenario sembrava indigeribile
all`Ncd. Ora si vuole applicare un sistema draconiano all`intero universo penale. E tutto sembra tornare in alto mare. FRANCESCO GRIGNETTI