ITALIA OGGI
L’analisi dei risultati legati all’alleanza con il Servizio sanitario pubblico negli ultimi tre anni
Avanti tutta con la prevenzione
Il progetto pilota è partito alla fine del 2013, con la firma di un protocollo con l’Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) di Verona. Obiettivo: sperimentare innovative forme di collaborazione con una struttura pubblica del Ssn. Gli ottimi risultati ottenuti dalla fase sperimentale del programma biennale di prevenzione siglata con l’Aoui di Verona ha spinto la Cassa a rinnovare lo scorso febbraio l’intesa con la struttura ospedaliera scaligera; ma anche ad estendere il programma di prevenzione in altri distretti italiani che rappresentano un importante bacino d’interesse per Cadiprof e la realtà degli studi professionali. Così, nel luglio 2015 è stata siglata la convenzione biennale con l’Ulss 4 Alto Vicentino per consentire ai circa 4.300 iscritti residenti nella provincia di Vicenza la possibilità di effettuare accertamenti clinici e diagnostici, analisi ed esami quali, ad esempio, check up di base per donna e uomo, prevenzione del rischio cardiovascolare, visita ginecologica con ecografia, Pap Test, ecografia mammaria, eco-cardiogramma, eco-doppler, gastroscopia, colonscopia e ulteriori esami integrativi se valutati necessari dal medico specialista del Ssn che esegue la visita conclusiva. In altre parole, Cadiprof attiva le prestazioni iniziali, mentre il Ssn prende in carico il paziente nel caso emergessero evidenze patologiche. A distanza di tre anni dal varo del protocollo con l’Aoui di Verona, il Centro studi Cadiprof ha elaborato le prime statistiche che confermano il successo dell’iniziativa, che ha coinvolto 1.528 studi professionali veronesi per circa 4.400 dipendenti di studio. Nel biennio 2014-2015 gli iscritti alla Cassa della provincia scaligera che hanno aderito al programma di prevenzione Cadiprof-Aoui sono stati circa 600, pari al 14% della popolazione residente, con una netta prevalenza femminile. Gli accertamenti più richiesti dagli assistiti riguardano soprattutto i check up di base e gli esami per la prevenzione del rischio cardiovascolare, ma numerosi screening sono stati effettuati anche nell’ambito della prevenzione del rischio oncologico. Un dato molto interessante riguarda il confronto tra l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona con le strutture private convenzionate della rete Unisalute. Se nel biennio 2012-2013 la rete Unisalute aveva erogato prestazioni di prevenzione a circa 130 iscritti alla Cassa della provincia veronese, nel biennio successivo (2014-2015) circa 600 assistiti si sono rivolti all’Aoui di Verona per effettuare check up e accertamenti, con un aumento del 364%. La stessa analisi è stata elaborata anche per misurare i risultati raggiunti con l’intesa sottoscritta con l’Ulss 4 Alto Vicentino. In questo caso sono stati presi in esame 281 studi professionali della provincia per oltre 700 dipendenti invitati a partecipare al programma. Nell’ultimo trimestre del 2015 gli assistiti Cadiprof che hanno aderito al programma di prevenzione sono stati 223, pari a circa il 30% del totale dei soggetti coinvolti, anche in questo caso con una netta prevalenza femminile. Anche nella provincia vicentina il confronto tra Ssn e rete privata convenzionata vede la netta prevalenza della struttura pubblica. Se infatti nel quarto trimestre del 2014 la rete convenzionata Unisalute aveva registrato 35 interventi, nel quarto trimestre del 2015 l’Ulss 4 Alto vicentino ha erogato 223 prestazioni, con un balzo di quasi il 500%. «Nel panorama dei fondi sanitari integrativi italiani, Cadiprof è stata la prima realtà a credere nell’integrazione con il Servizio sanitario pubblico e oggi i risultati ci stanno dando ragione», ha commentato il presidente di Cadiprof, Gaetano Stella. «Attraverso la collaborazione con l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona e con l’Ulss 4 Alto Vicentino abbiamo avviato un percorso virtuoso che ci consente di contribuire alle politiche di prevenzione sul territorio a favore della popolazione degli studi professionali. I prossimi step ci porteranno a estendere il nostro programma in altre province italiane: al momento sono allo studio degli accordi a Genova con l’ospedale Gaslini e a Bergamo con l’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII».