PREVIDENZA: Casse, 70 miliardi di investimenti (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Casse, 70 miliardi di investimenti

Quasi 70 miliardi di euro di investimenti, nel 2015, per le Casse di previdenza. Oltre 55 miliardi tra operazioni immobiliari, obbligazioni, private equity, venture capital. Mentre 14,8 miliardi sono le risorse conferite in gestione tramite mandato, per un totale di 78 mandati affidati ai vari advisor. È il quadro che emerge dal terzo report annuale realizzato dal Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali, presentato ieri, dal titolo «Gli investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori dei patrimoni previdenziali per l’anno 2015». Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Enasarco, Gianroberto Costa, e il numero uno della Cassa dei dottori commercialisti, Renzo Guffanti. I quali hanno rinnovato la disponibilità degli Enti di previdenza dei professionisti a incrementare l’investimento di risorse nell’economia reale, a patto però che il governo fornisca gli strumenti adatti per poter minimizzare i rischi e creare rendimenti.
Da parte sua, il consigliere economico della presidenza del consiglio dei ministri, Stefano Patriarca, ha ribadito l’intenzione del governo di inserire, nella prossima legge di stabilità, strumenti per diversificare i servizi offerti dalla previdenza complementare. A partire dal Rita, che affiancherà l’Anticipo pensionistico, dando la possibilità ai fondi di previdenza di fornire una rendita temporanea al lavoratore che decide di anticipare l’uscita dal mercato del lavoro, in attesa di percepire la pensione pubblica.
Ma andiamo con ordine, a partire dai dati del rapporto che riguardano le Casse di previdenza. Il rapporto è stato presentato da Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali. La gestione diretta mobiliare degli attivi risulta, nel 2015, di gran lunga la modalità di investimento più adottata dagli Enti: per dieci Casse è superiore al 70% e solo sei scendono sotto il 50%.
Nel dettaglio, gli investimenti diretti si concentrano nell’acquisto di titoli, perlopiù obbligazioni, per 10,2 miliardi di euro, pari al 19% del totale delle risorse gestite direttamente, in netto calo rispetto al 28% del 2014. Il 20% degli investimenti, pari a 11,1 miliardi di euro, va invece in quote di Organismi di investimento collettivo del risparmio, in crescita rispetto al 15 per cento del 2014. Tra le tipologie di investimento alternativo, il 28% è riservato al settore del private equity e venture capital, mentre il 10% a infrastrutture ed energie rinnovabili.
Gli investimenti immobiliari delle Casse, invece, sono composti da acquisti diretti di unità immobiliari, fabbricati, altri immobili e investimento in quote di società immobiliari e in fondi immobiliari. «Ci siamo dichiarati disponibili a investire nell’economia del paese e nelle infrastrutture», ha detto Costa, «a oggi abbiamo già superato quota 6 per cento. È necessario però che il governo si accolli una parte del rischio dell’investimento».
La Cassa dei dottori commercialisti, invece, è passata dai 140 milioni di euro investiti nell’economia reale nel 2014 ai 400 milioni del 2016. «Il governo, però, non deve solo creare collegamenti tra e con gli investitori», ha sottolineato Guffanti, «ma anche dimostrare di conoscere il mercato. Non ci interessano operazioni come quella di alzare la tassazione fino al 26%, salvo ridurla al 20 in caso di investimenti nell’economia del paese». Gabriele Ventura

Foto del profilo di Andrea Gentile

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