ITALIA OGGI
La misura allo studio dei ministeri delle politiche agricole, dell’ambiente e delle finanze
Casse, agroalimentare agevolato
Possibile l’estensione del credito d’imposta per investimenti
Sab. 9 – Investimenti nel settore agroalimentare pronti per l’agevolazione fiscale legata agli investimenti in economia reale degli enti di previdenza. In base a quanto risulta a ItaliaOggi, infatti, il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e il ministero dell’ambiente avrebbero avviato un confronto con il ministero dell’economia e delle finanze per fare in modo che tale settore risulti tra quelli che possono usufruire del credito di imposta previsto dalla legge di stabilità per il 2015.
E la soluzione potrebbe arrivare a stretto giro attraverso l’introduzione di una norma ad hoc nel primo testo utile al vaglio del parlamento. Quasi il 50% delle Casse di previdenza, infatti, nonostante la mancata agevolazione ha scelto il settore agroalimentare per gli investimenti 2015.
Nel dettaglio, il bonus a cui ambiscono gli enti, nasce a parziale compensazione dell’aumento impositivo sui rendimenti finanziari passato dal 20% al 26% per le casse e dall’11,5% al 20% per i fondi pensione. Il bonus previsto, però, ha dovuto aspettare l’estate scorsa per trovare una sua disciplina organica all’interno del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 19 giugno 2015. Testo all’interno del quale, era contenuto un elenco di settori, investendo nei quali, gli enti avrebbero potuto ottenere l’agevolazione. Tra i campi elencati, turismo, cultura, ambiente, reti idriche, strade, porti, aeroporti, ferrovie, ospedali, immobili pubblici non residenziali, telecomunicazioni ed energia.
Due, inoltre, le possibilità offerte per gli investimenti: o un investimento diretto, tramite sottoscrizione o acquisto di azioni o obbligazioni, oppure indiretto, mediante il veicolo dei fondi comuni di investimento infrastrutturali.
Se da un lato però agli enti potrà far piacere vedersi riconosciuto il credito di imposta anche per gli investimenti nel settore agroalimentare, dall’altro lato è pur vero che, come più volte sottolineato dalle stesse casse di previdenza, il ministero dell’economia e delle finanze e l’Agenzia delle entrate dovranno necessariamente intervenire per fare in modo che il bonus sia effettivamente esigile da parte degli enti. Usando il modello approvato dall’Agenzia delle Entrate, infatti, le Casse di previdenza si sono rese conto che il credito d’imposta viene calcolato nella misura del 6% sugli investimenti effettivamente realizzati, quando, invece, il decreto governativo spiega che il 6% deve essere calcolato sulla tassazione applicata ai rendimenti ottenuti. Beatrice Migliorini