ITALIA OGGI
Enpaf, conti stabili ma troppi crediti
La gestione 2014 dell’ente nazionale di assistenza dei farmacisti (Enpaf) non risente di alcuna criticità. Anzi, rispetto all’esercizio precedente, i saldi finanziari hanno mostrato un netto miglioramento. È quanto ha messo in evidenza la sezione centrale di controllo sugli enti della Corte dei conti, nel testo della determinazione n. 87/2015, con cui ha reso noto l’esito del controllo effettuato sulla gestione dello scorso anno della Fondazione oggi guidata da Emilio Croce. «Lo scorso esercizio finanziario», si legge nella relazione della Corte, «si è chiuso con un utile di 149 mln di euro, grazie ai risultati ottenuti dall’andamento della gestione caratteristica, che ha chiuso con un netto incremento dei ricavi e una forte diminuzione dei costi». A questo risultato, poi, contribuiscono anche il saldo tra i proventi e gli oneri finanziari, nonché i dividendi e i proventi da fondo immobiliare. Positivo per la Corte, l’andamento della gestione caratteristica che vede, in particolare, l’aumento di 1.844 unità del numero degli iscritti e un saldo positivo, attestarsi a 5,5 mln. Buone notizie anche dai dati relativi al patrimonio netto. Sotto questo profilo, il valore del 2014 (1.947,4 mln) supera, con un indice di copertura pari a 12,19 annualità, il limite minimo delle cinque annualità delle pensioni correnti, come stabilito per legge. La Corte, ancora una volta, ha rilevato «che però permane una consistente massa di crediti che l’Enpaf vanta nei confronti sia degli iscritti che di terzi contribuenti. In dettaglio, i crediti per contributi raggiungono quota 34,9 milioni, di cui oltre 20 si riferiscono a crediti pregressi. Anche in questa relazione, pertanto, la magistratura contabile ribadisce l’esigenza di porre ogni iniziativa utile alla loro riscossione, soprattutto i crediti risalenti ad esercizi remoti». Infine, nessuna preoccupazione in relazione alla sostenibilità sul medio-lungo periodo della gestione previdenziale. Antonio G. Paladino