PREVIDENZA Focus sull’autonomia delle Casse di Alessandro Trudda* * Professore matematica Attuariale Università di Sassari (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Tutto pronto per l’VIII Forum dei giovani professionisti in programma domani a Roma
Focus sull’autonomia delle Casse
Rottamazione delle sanzioni e cumulo gratuito da valutare

di Alessandro Trudda* * Professore matematica Attuariale Università di Sassari

A pochi anni dalla legge Fornero con i relativi bilanci tecnici cinquantennali, sarebbe stato opportuno discutere dello stato di salute delle Casse di previdenza private e privatizzate, non tanto in termini delle gestioni patrimoniali quanto rispetto al valore attuale di tutti i diritti promessi e acquisiti dai liberi professionisti ad esse aderenti. Una verifica ex post dei primi esercizi consuntivi rispetto ai bilanci attuariali presentati tre anni fa, sarebbe stato un valido strumento per comprendere se gli andamenti reddituali e di nuovi iscritti allora previsti si stiano di fatto realizzando. Viste le competenze e il profilo istituzionale dei partecipanti al dibattito in programma al Forum del 2 dicembre, sarebbero potuti emergere spunti interessanti e proposte operative volte alla salvaguardia degli equilibri finanziari di lungo periodo dell’intero sistema welfare dei liberi professionisti.
In realtà due recenti provvedimenti che si sono susseguiti in questi ultimi giorni e che dovrebbero interessare l’intero sistema delle Casse di previdenza dei liberi professionisti hanno deviato l’attenzione ricordando che esiste un tema ancor più fondamentale che rimane tuttora aperto e che, nonostante se ne discuta oramai da anni, di fatto mai ha trovato i necessari chiarimenti legislativi. Il riferimento è alla natura privatistica delle Casse di previdenza dei liberi professionisti e alla conseguente autonomia gestionale di cui gli organi amministrativi devono disporre per garantire il livello di welfare promesso ai liberi professionisti aderenti. Come noto, le casse previdenziali privatizzate svolgono una funzione pubblica, consistente nell’erogazione della assistenza e previdenza obbligatoria a favore di determinate categorie libero professionali: per tale motivo sono assoggettate, tra l’altro, alla vigilanza del Ministero del lavoro di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze, anche attraverso i loro rappresentanti negli organi amministrativi e di controllo. La natura privata conferita a tali enti comporta altresì che agli stessi non siano consentiti finanziamenti pubblici diretti o indiretti e che anzi debbano pagare un carico fiscale notevole alla stregua delle imprese commerciali: a fronte di ciò essi godono per legge di una loro «autonomia gestionale, organizzativa e contabile» finalizzata al mantenimento degli equilibri finanziari e attuariali di lungo periodo. Fatta questa breve premessa, la domanda da porsi è riferita alla legittimità, o in subordine all’opportunità, di interventi legislativi che di fatto vanno a impattare sui conti e sui bilanci di esercizio dei singoli enti. Gli ultimi due interventi normativi sono, il recente provvedimento per la rottamazione delle sanzioni contenute nei ruoli Equitalia e l’emendamento al ddl bilancio 2017 finalizzato a estendere alle Casse di previdenza dei liberi professionisti l’istituto del cumulo gratuito di periodi assicurativi. Bisogna subito chiarire che questo tipo di provvedimenti possono incidere in maniera importante sugli andamenti finanziari dei Fondi. Si pensi al condono sulle sanzioni contributive per le quali le Casse di previdenza hanno già postato nei rispettivi bilanci di competenza gli importi cumulati delle sanzioni a carico delle posizioni di insolvenza sui contributi previdenziali dovuti: modificare oggi quei valori significa provocare una perdita nei prossimi bilanci per diverse decine di milioni di euro. Per come appare la norma (ancora non del tutto chiara) potrebbe accadere che il vantaggio sanzionatorio che alcuni legittimamente utilizzeranno andrà a ricadere su tutti gli altri (la gran parte) liberi professionisti sotto forma di minori risorse del Fondo e quindi di minori prestazioni attese o tutele assistenziali garantite. Sinceramente ciò che lascia perplessi non sono tanto i singoli provvedimenti susseguitisi quanto il modus operandi scomposto contro cui il sistema previdenziale privato spesso impatta. Nel caso del cumulo gratuito, ad esempio, si apprende che il provvedimento, certamente molto utile per i sempre maggiori casi di carriere discontinue, è stato esteso anche alle Casse lo scorso giovedì a mezzo di emendamento dell’ultimo minuto. Non si capisce che tipo di concertazione possa esserci stata né in che modo siano stati valutati gli impatti finanziari e le necessarie coperture. In termini di politica previdenziale (ma anche in termini di mero buon senso) la situazione è nei fatti abbastanza paradossale, da una parte si richiede agli amministratori di questi Enti di mantenere sempre gli equilibri finanziari necessari per garantire nel lungo periodo i diritti dei lavoratori iscritti, dall’altra però si interviene con esternalità negative (dalla spending review in poi) che di fatto alterano e spesso mortificano tutti gli sforzi fatti per raggiungere l’obiettivo imposto. È come se qualcuno intimasse di attraversare un precipizio in equilibrio su una fune e poi, cammin facendo, la stessa persona provvedesse ad agitare/sciogliere la fune.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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