PREVIDENZA: Il nuovo Statuto Eppi taglia il traguardo (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Rinforzati i capitoli su professionalità e onorabilità. Dettagliata la disciplina per costituire Stp
Il nuovo Statuto Eppi taglia il traguardo
Rinforzati i capitoli concernenti la «professionalità e onorabilità», inserendo, fra l’altro, particolari sulla costituzione delle Società fra professionisti (Stp). E rivisitati, in generale, tutti i precedenti articoli, «sia aggiornandoli sotto il profilo normativo, essendo nel frattempo cambiata la legislazione, sia specificando aspetti importanti, come quello relativo all’incompatibilità delle cariche». È, dunque, venuto alla luce il nuovo Statuto dell’Eppi (l’Ente previdenziale dei periti industriali e dei periti industriali laureati), al termine dei lavori dell’apposita commissione creata per la sua revisione, che ha tenuto, ha riferito il coordinatore, il consigliere Pietro De Faveri del Collegio di Venezia, complessivamente «dieci incontri, terminando quanto ci eravamo prefissati di raggiungere in tempi abbastanza veloci»; perciò, il 21 aprile il parlamentino della Cassa pensionistica presieduta da Valerio Bignami ha potuto deliberare, all’unanimità, le modifiche regolamentari apportate al testo che, elencate nello specifico rogito notarile stipulato quello stesso giorno, sono state inviate (come da prassi) prontamente ai ministeri vigilanti del lavoro e dell’economia per l’autorizzazione necessaria all’entrata in vigore. «Le prime cinque riunioni della nostra commissione sono state dedicate all’analisi del documento e delle proposte espresse dai vari consiglieri», ha spiegato De Faveri, ricordando che l’organismo era composto anche da Salvatore Forte del Collegio di Salerno, Armando Marangoni del Collegio di Padova, Donato Blanco del Collegio di Ragusa e Massimo Soldati del Collegio di Siena, coadiuvati dal coordinatore Gian Piero Rossi (del Collegio di Sondrio) e dal segretario Luciano Spadazzi (del Collegio di Rimini) del Consiglio di indirizzo generale (Cig), oltre che dal vicepresidente del Consiglio di amministrazione Paolo Bernasconi (del Collegio di Como). A seguire ha avuto inizio «l’esame completo dei suggerimenti avanzati dai membri della commissione, per comprendere in maniera unitaria quali scartare e quali condividere e adottare ai fini della stesura conclusiva. Si è, poi, sviluppato un confronto molto stretto con la struttura dell’Ente», specialmente con le aree legale e istituzionale, perché «il nostro compito era quello di andare a toccare una serie di leggi che, ad oggi, erano divenute obsolete e, oramai, errate. Si è trattato di effettuare, infine, delle semplici correzioni, alcune anche di puro carattere lessicale, visto che abbiamo rilevato una serie di carenze nell’esposizione dei concetti che non erano state adeguate ai tempi odierni», ha proseguito il coordinatore. Altro passaggio determinante, una volta messi nero su bianco i cambiamenti impressi ai «vecchi» articoli, è stato «condividere il frutto del nostro impegno nel Consiglio di indirizzo generale dell’Eppi», per poi andare verso la votazione del nuovo testo. Entrando nel dettaglio del restyling realizzato, De Faveri ha raccontato come la discussione si sia, a un certo punto, incentrata sulla «questione dell’incompatibilità: è passata la distinzione secondo cui un presidente di Collegio, oppure un consigliere di Collegio ha una carica incompatibile con quella di membro del Consiglio di amministrazione. Dunque, se si vuole effettuare tale passaggio, è necessario prima dare le dimissioni. Invece, la decisione non è stata analoga per il Cig, perché abbiamo ritenuto opportuno lasciare la possibilità ai presidenti dei Collegi di partecipare al Consiglio», visto che «crediamo che la presenza di un presidente all’interno del Cig sia un valore aggiunto, trattandosi di un organo politico, che deve dettare la linea politica della categoria» dei periti industriali e «prendere delle decisioni sulle sorti professionali anche abbastanza velocemente». Come anticipato, spazio è stato dato alla riorganizzazione dell’indice normativo dello Statuto ma, soprattutto, la commissione si è interessata di irrobustire il fronte della professionalità, «fissando elementi distintivi e innovativi, come nel caso della previsione delle Società fra professionisti», e definendo i criteri di «correttezza e trasparenza deontologica». Lo scalino, successivo alla soddisfazione espressa da De Faveri per aver raggiunto l’obiettivo di ultimare la revisione del testo entro l’arco temporale fissato, è ora rappresentato dall’avvio del vaglio da parte dei ministeri vigilanti «che dovranno dare il loro giudizio sui contenuti delle comunicazioni che l’Ente ha provveduto a spedire. Ci potranno essere richieste di precisazioni, o anche vere e proprie obiezioni. Vedremo», ha sottolineato il numero uno della commissione, lasciando intendere che, d’ora in avanti, portato a termine il compito di rinverdire lo Statuto, non rimane che aspettare il cenno dei dicasteri. Augurandosi che l’attesa stavolta (considerando che le delibere delle Casse pensionistiche, come lamentato spesso dal presidente Bignami, possono fare «tappe» ministeriali della durata di svariati mesi) non sia troppo lunga.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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