PREVIDENZA: Il progetto dei geometri: una laurea per l’Europa(Corriere Economia)

CORRIERE ECONOMIA

Svolte. La categoria vuole adeguarsi agli standard Ue
Il progetto dei geometri: una laurea per l’Europa
Presentato un progetto di legge che prevede il diploma universitario per esercitare l’attività

Tutto è iniziato ad Alba (e mai nome è stato tanto augurale). Nella cittadina piemontese due anni fa è stata avanzata per la prima volta l’idea di una laurea per geometri. Oggi quel progetto è diventato un disegno di legge. E si tratterebbe di una conquista storica visto che nel nostro Paese la professione di geometra è ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9 mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. Sarebbe anche un cambio generazionale, un pezzetto di Italia che cambia passo.
La proposta
Questa è sempre stata una nazione di geometri e ragionieri: un Paese intero si è appoggiato a questi professionisti quando ha avuto a che fare con problemi di tipo edile o contabile. Adesso i geometri chiedono un cambio di passo e sono le stesse istituzioni di categoria a spingere in questa direzione: «Auspichiamo la nascita di un percorso di laurea triennale – afferma Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale dei geometri – professionalizzante ed abilitante che contraddistingua il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della società civile. La nostra è una professione con una vocazione polivalente e multidisciplinare. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dall’Unione europea per il 2020».
I giovani
Una delle «molle» che ha spinto verso il disegno di legge, presentato alla Camera da Simona Flavia Malpezzi (Pd), è che quella del geometra è una professione riscoperta dai giovani, da avviare in modo autonomo oppure
in coworking con altri colleghi e tecnici, al fine di competere adeguatamente sul mercato nazionale e internazionale.
Per allestire uno studio, infatti, i costi da sostenere possono variare da 10 mila a 15 mila euro. Se il progetto dovesse essere approvato, i geometri avrebbero accesso a un percorso di laurea triennale dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli istituti tecnici, settore tecnologico, indirizzo «costruzioni, ambiente e territorio».
«Questo progetto – ricorda Fausto Amadasi, presidente della Cassa di previdenza per i geometri – è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall’orientamento scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante e che ci consentirà di consegnare al nuovo geometra uno strumento indispensabile per entrare immediatamente nel mondo del lavoro professionale, in linea con la normativa europea che renderà obbligatorio il percorso universitario entro 2020. Anche perché l’Italia è rimasto l’unico paese d’Europa ad avere circa sei modalità diverse per accedere alla professione di geometra, qualcosa che forse andava bene ai tempi del regio decreto ma che oggi suona lievemente anacronistica.
Il cambiamento
Fino ad ora infatti l’accesso alla professione è avvenuto dopo il superamento dell’esame di Stato, che permette il conseguimento dell’abilitazione professionale.
L’esame può essere sostenuto dopo aver svolto un tirocinio di 18 mesi (prima del 2012 era di 24 mesi) presso un geometra professionista, un ingegnere civile, un architetto, iscritti da un quinquennio nei rispettivi elenchi professionali, oppure dopo aver svolto attività tecnica subordinata, per almeno 5 anni, presso uno studio tecnico professionale. In entrambi i casi è necessario possedere lo specifico diploma di scuola media superiore. Se dovesse passare la riforma proposta, invece, l’esame di laurea diventerebbe abilitante all’esercizio della professione. Il corso di laurea contiene, infatti, un tirocinio professionale semestrale, sostitutivo di quello attualmente previsto.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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