ITALIA OGGI
Commercialisti
Pensione a portata di clic
Pensione a portata di «clic» per un terzo dei dottori commercialisti: dall’introduzione del software «Pes» nell’agosto del 2015, sono state «85 mila le simulazioni» da parte degli iscritti alla Cassa previdenziale di categoria (Cnpadc). E la media delle proiezioni è di «circa 7 mila al mese», laddove in autunno (quando avvengono le comunicazioni reddituali) sono stati rilevati «picchi di 31 mila a ottobre e di 20 mila a novembre». Sono dati che l’Ente pensionistico ha fornito a ItaliaOggi. Lo strumento non è «un mero calcolatore per stimare il possibile importo della prestazione al raggiungimento dei requisiti», bensì un dispositivo «polifunzionale per pianificare e tener monitorate fin d’ora le scelte future». Ogni professionista può sì aver contezza del trattamento che percepirà, però, soprattutto, potrà stabilire, in un’ottica di «reverse engineering», l’importo che «desidera ricevere e, in funzione dell’obiettivo fissato, stabilire l’ammontare dei contributi da versare anno per anno, fino» al collocamento a riposo; con «Pes», inoltre, è possibile variare i valori dei ricavi e dei redditi e considerare il «peso» di riscatti e ricongiunzioni perfino anno per anno fino al pensionamento, disponendo di grafici e tabelle dinamiche per orientarsi meglio.
Il successo dell’iniziativa è stato preliminare alla scelta dell’aliquota contributiva per il 2015 (la Cassa permette a ciascun professionista di optare tra una percentuale minima del 12% e una massima del 100% del reddito, ndr). Soddisfatto il presidente della Cnpadc Renzo Guffanti: «Almeno un terzo dei nostri iscritti s’è avvalso del servizio, producendo in media quattro differenti simulazioni», segnale che cresce la quota di chi vuol «capire come le scelte di oggi si rifletteranno sulla pensione di domani». E la «sensibilità» del cda dell’Ente nella «diffusione della cultura previdenziale» è determinante in un sistema, come quello dei dottori commercialisti, che adotta il metodo contributivo in cui, ha concluso, «c’è una stretta correlazione tra contributi versati e prestazioni attese». Simona D’Alessio