PREVIDENZA: Welfare privato in campo per la ripresa (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Previdenza. Giovedì a Roma l’ente dei dottori commercialisti promuove il confronto tra risultati e prospettive del settore
Welfare privato in campo per la ripresa

Messi in sicurezza i conti della Cassa di previdenza con la riforma del 2004 che ha recentemente ottenuto un’importante conferma dalla Cassazione, la Cnpadc ha da tempo avviato una politica di welfare che procede su due binari: l’adeguatezza delle prestazioni (dal 2012) e l’assistenza agli associati (dal 2013).
Il ragionamento fatto dai vertici della Cassa è semplice e lineare: «La Cassa di previdenza cresce solo se la professione cresce e quindi il nostro impegno è rivolto non solo a garantire agli iscritti una pensione ma anche a favorire come possibile il dottore commercialsita nella sua attività». E quindi quando, per cause esterne, come la malattia, è impossibilitato a svolgerla o quando ha bisogno di una mano per avviare, migliorare o rinnovare l’attività. Con l’occhio, ovviamente, sempre rivolto al lungo, lunghissimo periodo.
Il nuovo welfare
Per cogliere questa attenzione basta guardare le recenti delibere messe in campo: si va da un’integrazione all’assegno per le neo-mamme alla facilitazione per il riscatto della laurea (ora rateizzabile in tempi molto più lunghi rispetto al passato, una possibilità per favorire soprattutto i più giovani), da un ampliamento degli aiuti per chi ha figli con handicap a un innalzamento della fascia di reddito per accedere alle prestazioni assistenziali: ora è di 38mila euro per il singolo e può arrivare a 58mila euro per i nuclei familiari di quattro o più componenti.
Data la crisi che ha pesato anche sui redditi dei dottori commercialisti, soprattutto giovani e donne, la Cassa ha modificato il sistema sanzionatorio rendendolo più equo: in caso di ritardato pagamento prima della cartella esattoriale è previsto un avviso bonario, inoltre è stata introdotta la possibilità, per chi ha chiesto di rateizzare il pagamento, di potersi ravvedere anche se si ritarda nel versamento di una rata (queste regole sono applicate agli adempimenti successivi al 15 novembre 2015).
Il patrimonio delle Casse
In questi mesi si è spesso sentito parlare del patrimonio delle Casse e della necessità che questo venga investito nell’economia reale (quello di Cassa Commercialisti ammonta a 6,7 miliardi secondo il bilancio 2015). Un cammino che la Cassa dei Dottori Commercialisti ha avviato prima degli altri, prima che il tema diventasse d’attualità. È nella storia di Cnpadc essere antesignana; già è accaduto con il passaggio al sistema contributivo deciso nel 2003, molto prima che il ministro Fornero apparisse all’orizzonte. E sta accedendo ora con l’invito a investire nell’economia reale del Paese. Il coordinatore della Commissione investimenti della Cnpadc, Giuseppe Grazia, però ci tiene a ricordare che «Quello che la Cassa gestisce non è un patrimonio, è risparmio previdenziale e andrebbe trattato come tale». Un messaggio che fatica ad arrivare alle orecchie del legislatore che tratta le Casse come entità dalla natura mutevole: sono organismi pubblici per la spending review, sono speculatori privati quando si tratta di tassare le rendite finanziare al 26%, sono organismi di interesse pubblico quando si tratta dei controlli. Federica Micardi

Foto del profilo di Andrea Gentile

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