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Dal Consiglio dei ministri altri sei mesi per la sperimentazione del processo telematico
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto di legge che proroga di sei mesi il periodo di sperimentazione del Pat, il processo amministrativo telematico, che quindi entrerà in vigore il 1 gennaio 2017. Ok anche al ddl per l’assestamento del bilancio dello Stato per il 2016. Nella stessa riunione convocata last minute è stato varato anche un ddl relativo al Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015 e un ddl per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2016.
Firma digitale dal 2017
Con il decreto legge sul processo telematico approvato da Palazzo Chigi, in sostanza passa dal 1 luglio al 31 dicembre 2016 la decorrenza dell’obbligo della sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e provvedimenti del giudice, dei suoi ausiliari, del personale degli uffici giudiziari e delle parti.
Sì a Rendiconto 2015 e Assestamento 2016
Nella stessa riunione convocata last minute alle ore 19 è stato varato anche un ddl relativo al Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015 e un ddl per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2016.
Via libera al Codice della giustizia contabile
Il Consiglio dei ministri ha poi approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo relativo al Codice della giustizia contabile, in pratica l’attuazione dell’articolo 20 della riforma della Pa “Madia” (legge delega 124/2015 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) che prevede il riordino della procedura dei giudizi innanzi la Corte dei conti.
Nuovi criteri per l’incasso delle condanne contabili
La revisione delle regole che guidano i processi per responsabilità contabile degli amministratori di enti pubblici e delle società partecipate punta in particolare ad allineare il valore delle condanne decise dai magistrati contabili alle somme effettivamente incassate dall’Erario al termine del processo contabile. La strada scelta – a fronte dell’incapacità di molte amministrazioni di ottenere dai propri amministratori condannati dalla Corte dei conti il versamento delle somme dovute (circa due terzi di quanto dovuto all’Erario a titolo di risarcimento della Pa non vengono incamerate) – passa da qualla che potremmo chiamare una “esternalizzazione” delle procedure di incasso delle somme dovute in seguito a sanzioni pecuniarie e a condanne del giudice contabile. La riforma introduce anche il rito abbreviato, con condanne dimezzate in primo grado (non appellabili) e ridotte del 30% se la scelta arriva nel corso dell’appello, e nuove garanzie per gli imputati sugli adempimenti e l’utilizzo dei mezzi di prova.