LA STAMPA
Orlando: “Giustizia più veloce
Nel 2016 processi civili chiusi entro un anno”
ROMA. Piercamillo Davigo qualche giorno fa ironizzava in un`intervista: «Ho letto che il presidente del Consiglio vuole che il processo civile duri un anno. E perché non 15 giorni?». Ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha risposto sciorinando una serie di tabelle. Una su tutte: partendo da rilevazioni in 40 sedi campione, il ministero della Giustizia ritiene che nel 2016 i tribunali italiani impiegheranno in media 367 giorni per una sentenza di primo grado. «Questo successo si inserisce in un trend – spiega il ministro -, dato che negli ultimi 3 anni si è registrato un calo costante dei tempi. A fine 2015 eravamo già a una media di 427 giorni». Inoltre è molto positiva la performance del Tribunale delle imprese, ossia quelle sezioni specializzate nelle controversie commerciali, che vede l`80% delle definizioni di primo grado entro l`anno; sentenze confermate in appello 4 volte su cinque.
Il risultato annunciato ieri da Orlando ha insomma del clamoroso, anche perché si accompagna a un costante calo dell`arretrato: si è passati
da 5,9 milioni di procedimenti civili pendenti nel 2009 a 4,4 milioni nel 2015. «E scenderemo sotto i 4 milioni nel 2016». E funziona finalmente anche
il metodo Barbuto, dal nome dell`ex presidente del tribunale di Torino: nei tribunali si stanno smaltendo finalmente le cause più antiche, quelle
che pesano di più in termini di statistiche e risarcimenti.
La spiegazione è «un mix di provvedimenti». Il governo rivendica
forti investimenti (1,6 miliardi di euro tra 2015 e 2017); l`avvio del processo civile telematico; una riduzione costante di nuove cause. Dal 2013 al 2015
le nuove iscrizioni sono scese del 10%; in particolare quelle per separazioni consensuali sono diminuite del 19%. FRANCESCO GRIGNETTI