LA REPUBBLICA
Bavaglio, il Pd corregge giornalisti non punibili ma è scontro con i pm
ROMA. Ben 500 emendamenti da votare, in gran parte di M5S, anche eliminati i doppioni, condanneranno oggi la legge su intercettazioni e indagini alla stagione degli esami di riparazione. Il Guardasigilli Andrea Orlando ancora spera nel voto prima delle vacanze, ma due decreti (missioni internazionali ed enti territoriali) incombono. Il Pd comunque ha corretto la norma blocca Jene sulle registrazioni fraudolente e ha introdotto un`esplicita clausola di salvaguardia per i giornalisti. Ma resta una pena importante, fino a 4 anni, per chi registra «fraudolentemente» una conversazione privata e
la usa. D`accordo lo stato maggiore di Ncd, dal ministro dell`Interno Angelino Alfano, al vice della Giustizia Enrico Costa, al proponente Alessandro Pagano. Non sono affatto d`accordo i procuratori italiani, i quali temono un effetto negativo sulle potenziali collaborazioni delle vittime di
estorsione, usura, stalking, violenze sessuali. Le toghe sono in allarme per altre due norme, quella che obbliga il pm a fare le richieste entro tre mesi, pena l`avocazione delle indagini da parte del procuratore generale e quella che minaccia la sanzione disciplinare se non iscrive tempestivamente gli indagati. A scatenare l`offensiva sul processo penale è M5S che chiede alla maggioranza di soprassedere sulle intercettazioni cancellando la delega al governo e altresì la soppressione di tutti gli articoli che inaspriscono le regole per pm e gip. In caso contrario i grillini confermano gli emendamenti e sono intenzionati a dare battaglia, certi di riuscire a bloccare il voto sul ddl grazie alla mancanza dei tempi contingentati che ci saranno invece a settembre.
Ma sulla legge incombe un altro scontro, quello con il Csm, che ha deciso di esprimere un parere sul testo. Dopo la bocciatura del presidente dell`Anm Rodolfo Sabelli e del procuratore di Torino Armando Spataro, ecco il giudizio critico di Piergiorgio Morosini, togato di Area ed ex gip a Palermo, il quale definisce i tre mesi per la chiusura indagini pena l`avocazione «una soluzione miope che penalizzerebbe le inchieste su mafia, corruzione o fenomeni di criminalità in ambito societario o fiscale». Il responsabile Giustizia del Pd David Ermini, che col capogruppo in commissione Walter Verini ha firmato la nuova versione del blocca registrazioni private, parla di giudizio «affrettato e infondato, perché nella nostra proposta non viene penalizzato un bel niente.
Il tempo di tre mesi decorre solo dopo, e sottolineo dopo, la chiusura delle indagini». Ma pure i giudici sentono aria di bavaglio.