IL MESSAGGERO
Furti in appartamento, scippi e rapine
aumenti di pena per fermare il boom
Ecco gli emendamenti del governo al ddl sul nuovo processo penale
IL CASO
ROMA Pugno duro del governo contro furti in appartamento, scippi e rapine, con aumenti di pena per limitare sia la concessione dei benefici condizionali
sia il bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti.
Gli emendamenti del governo sono pronti e saranno presto presentati dal Guardasigilli Andrea Orlando al disegno di legge sulla riforma del processo penale che, a causa dì altre priorità d`aula, langue in Commissione Giustizia
alla Camera. E` il ddl che, tra l`altro, prevede la delega al governo sulla riforma delle intercettazioni, argomento che doveva tornare in cima alle priorità del governo dopo le elezioni regionali ma che, causa anche la crisi greca, sembra passato in secondo piano rispetto ai dossier economia, scuola e immigrazione.
L`ALLARME
Gli aumenti di pena per reati di grave allarme sociale da una parte vengono incontro alle richieste del Nuovo centro destra, il partito del ministro dell`Interno Alfano, dall`altro puntano – con un tema “popolare” – a tirare fuori dalle secche un testo che contiene molte altre novità. Senza contare, poi, che gli ultimi dati del Censis pare abbiano particolarmente colpito il Guardasigilli Orlando: i furti in abitazione sono aumentati de1126% negli ultimi dieci anni. In altre parole, le visite di ladri nelle case sono una ogni due minuti e 689 ogni giorno.
Ebbene, il primo emendamento del governo riguarda proprio i furti nelle abitazioni e i furti con strappo (meglio conosciuti come scippi). In entrambi i casi, il massimo della pena resta immutato a sei anni di carcere mentre
il minimo passa da uno a tre anni di detenzione (e così anche la multa minima sale da 309 a 927 mentre quella massima rimane 1.032 euro). Se scippo e furto in abitazione sono commessi in forma aggravata, allora il minimo
della pena passa da tre a quattro anni, senza alcun aumento nel massimo (10 anni). Nel primo dei tre emendamenti è testualmente specificato che nel bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti, le prime non possono essere ritenute prevalenti o equivalenti rispetto a queste ultime. Il secondo emendamento riguarda il furto aggravato (art.625 cp), la cui pena minima si innalza da uno a due anni, sei immutati nel massimo.
I DATI
Ma i dati del Censis sono allarmanti anche per quanto riguarda l`incremento delle rapine: +195,4% in dieci anni e l`incremento del 3,7% nel 2013 (anche
se il 2014 segna una lieve flessione dello 0,2%). Il terzo emendamento prevede l`aumento da tre a quattro anni del reato di rapina (il massimo resta fisso a 10). Appena sei mesi in più nei minimo (da 4,6 anni a 5) nel caso della rapina aggravata. Con la previsione di incrementi sanzionatori in caso di concorso di due o più circostanze aggravanti. Silvia Barocci