PROCESSO PENALE: Prescrizione, stavolta c`è l`accordo. Il governo pronto a mettere la fiducia (La Stampa)

LA STAMPA

Prescrizione, stavolta c`è l`accordo 
Il governo pronto a mettere la fiducia 
Il Csm boccia lo stop alla pensione per gli alti magistrati

ROMA. Il Csm boccia il governo. E quella norma che prevede la proroga dei pensionamenti soltanto per alcuni magistrati, tra cui i vertici della 
Cassazione, secondo il plenum del Csm sarebbe addirittura incostituzionale perché «pone in discussione il principio sancito dall`articolo 107 della Costituzione (..) posto a presidio della pari dignità di tutte le funzioni giurisdizionali». 
È insomma una bocciatura a tutto tondo il parere che il Csm ha approvato 
ieri all`unanimità. La cosa più grave? «Riproporre una anacronistica concezione gerarchica, formale e sostanziale, della magistratura». 
Intanto è tregua al Senato, per l`ennesima volta. E la riforma del processo penale faticosamente riparte. E stato necessario però un incontro a quattrocchi tra il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e la capogruppo dei centristi di Alleanza popolare-Ncd, Laura Bianconi, per rimettere 
in pista la riforma, dopo che per ben sette volte ieri mattina era mancato il numero legale.
Risultato dell`incontro: macchine indietro tutta da parte del Pd, il senatore Beppe Lumia ritira i suoi emendamenti, sfuma una possibile convergenza tra sinistre e M5S. Di qui la «soddisfazione» dei centristi perché il Guardasigilli 
si è impegnato a mantenere il testo licenziato dalla commissione Giustizia, in particolare sui tempi e i modi della nuova prescrizione, sul quale 
c`era l`accordo di maggioranza. Non è escluso, però, che la settimana prossima il governo decida di chiedere la fiducia sul provvedimento. È lo stesso ministro, parlando ai suoi, che ha chiarito: «È ora di iniziare a 
votare. Valuteremo poi sul campo se sarà necessario chiedere la fiducia». 
È un fatto che questa riforma era stata approvata dalla Camera nel settembre 2015. 
Trascorso un anno, finalmente la legge approda all`Aula del Senato. Un ritardo che è colpa di multipli veti. Il principale riguardava appunto il meccanismo della nuova prescrizione su cui i centristi, che si erano 
astenuti alla Camera, non intendevano assolutamente dare il via libera finale al Senato. 
Un braccio di ferro sia tecnico, sugli anni da concedere ai processi prima di dichiararli estinti, che politico.
E di nuovo, anche ieri, quanto più i centristi si mostravano soddisfatti dal risultato ottenuto, tanto più si facevano sentire i grillini o quelli di Sel-Sinistra 
Italiana come Laura De Petris, che ha detto: «Sui temi nevralgici il governo è ostaggio di un gruppetto di senatori centristi che hanno in pugno le 
sorti della maggioranza e che possono così permettersi di condizionare tutto». 
Nel merito del provvedimento, la riforma della prescrizione torna alla formulazione che Angelino Alfano e Andrea Orlando avevano concordato alla prima tornata di questa storia infinita. Cade l`idea di Lumia di calcolare 
i tempi della prescrizione (per le norme che riguardano prevenzione, sicurezza e igiene del lavoro) dal giorno in cui la notizia di reato viene 
acquisita al magistrato e non dal momento della commissione del reato. 
Secondo le opposizioni sarebbe un «accordo sulla pelle dei lavoratori». Il senatore Lumia, capogruppo dem in commissione Giustizia, che potrebbe 
apparire come lo sconfitto di questa giornata, chiarisce: «Si è alla soglia di un importante risultato, quindi è giusto il ritiro di due emendamenti 
che non incidono sul risultato.
Sui tempi della prescrizione per i reati colposi quando è in gioco il diritto alla 
salute, e in particolare l`amianto, già oggi la legge prevede tempi di prescrizione doppi. Adesso si può procedere. Cadono tutti gli alibi». FRANCESCO GRIGNETTI

Foto del profilo di Andrea Gentile

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