ITALIA OGGI SETTE
Il punto sulla procedura, tra applicativi nuovi e faticosi dialoghi
Processo penale hi-tech
Rito telematico dopo quasi due anni di test
lun.13 – Dopo la partenza, alla fine del 2014, del Processo penale telematico con l’avvio delle comunicazioni e delle notificazioni tramite Pec presso i soli Tribunali, le Corti d’appello e le relative Procure, dovrebbe essere questo l’anno giusto questo per l’informatizzazione del processo penale – Ppt – come annunciato a più voci dal Ministero. «Aggredire il processo penale telematico», è questo l’intento dichiarato fin dall’anno scorso dal ministro Andrea Orlando con tutte le complicazioni del caso visto che non si tratta del processo civile telematico fondato su un sistema unico che assolve al tutte le funzioni ma piuttosto di un sistema contrassegnato dalla diversità di applicativi a seconda della funzione svolta e purtroppo ancora dal mancato dialogo fra alcuni di loro. Sono invece connessi fra di loro gli applicativi Sicp – Sistema informativo della cognizione penale – di cui il modulo originario è il Rege Web, che sostituisce la quasi totalità dei registri di cancelleria previsti dalle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale. Tiap – Trattamento informatizzato atti penali – è poi l’applicativo scelto recentemente dal Ministero della giustizia per realizzare in tutti gli uffici giudiziari la dematerializzazione dei documenti del fascicolo delle indagini preliminari per consentire una più facile consultazione e gestione degli stessi da parte di tutti gli attori del processo: magistrati, cancellieri, avvocati. L’infrastruttura per assolvere a tutte le funzioni del Ppt è in buona parte già pronta, anche se variamente diffusa sul territorio nazionale e, a seconda degli applicativi diversamente adattata alle necessità degli utenti. Tuttavia al momento il Ppt sembra funzionare solamente per le notifiche a mezzo Pec a soggetti diversi dall’imputato, la cui obbligatorietà dal 15 dicembre 2014 è stata sancita dall’art. 16, dl n. 179/2012, convertito nella legge n. 221/2012 dedicata a «misure urgenti per la crescita del Paese». Si tratta delle comunicazioni richieste dal pubblico ministero ex art. 151 c.p.p., delle notificazioni e gli avvisi ai difensori disposte dall’Autorità giudiziaria, degli avvisi e delle convocazioni urgenti ovvero di altri atti disposte dal giudice. A febbraio scorso, presso la Scuola superiore della magistratura, la Dgsia – Direzione generale sistemi informativi automatizzati – del Ministero ha tenuto un corso ai magistrati con l’obiettivo di approfondire tutti gli aspetti del processo penale telematico anche nella prospettiva di far conoscere e diffondere le novità del settore. A cominciare dal nuovo registro penale Sicp versione 7.0 con la consolle del magistrato penale integrata con il programma di redazione dei provvedimenti «Atti e Documenti» fornito di firma digitale, il portale per la trasmissione telematica delle notizie di reato, i vari programmi per l’assegnazione automatica dei fascicoli e le piattaforme documentali. In particolare, il Sicp consente di esercitare le attività dell’azione penale, a partire dalla fase cognitiva fino a quella esecutiva permettendo la condivisione sicura delle informazioni necessarie alle rispettive attività e l’aggiornamento tempestivo dei dati.
Il nuovo portale per la trasmissione telematica delle notizie di reato, così com’è stato presentato al Salone della Giustizia 2016 dal Dipartimento dell’ organizzazione giudiziaria di cui la Dgsia è parte, permette invece l’automazione del processo di iscrizione delle notizie di reato accelerando i tempi di iscrizione dei procedimenti penali e consentendo l’immissione diretta di documenti digitali in formato pdf come allegati del fascicolo.
Il corso ha preso in esame anche l’integrazione tra gestore del registro e le piattaforme documentali, la gestione informatica dell’acquisizione delle fatture e della liquidazione delle spese di giustizia, l’implementazione e la diffusione del nuovo sistema di comunicazione telematica gestito dal portale del sistema delle notifiche telematiche penali (Snt) reso inderogabile per l’avvio obbligatorio dal 2012 delle notifiche telematiche. Marzia Paolucci