ITALIA OGGI
La riforma solo dopo il referendum
Processo penale Tutto è bloccato
In senato non si parlerà di processo penale e di riforma carceraria fino al referendum costituzionale del 4 dicembre. La conferenza dei capigruppo di ieri non ha incluso il provvedimento nei lavori di aula organizzati proprio fino all’inizio di dicembre, deludendo le attese di molti. Senz’altro quella del ministro della giustizia Andrea Orlando ma anche dei senatori e dei deputati Pd (di area Rifare l’Italia) che ieri, con due diversi comunicati, hanno fatto sentire la propria voce augurando che quella di ieri fosse la «volta buona». Ma non lo è stata a causa delle valutazioni di «compatibilità» per Palazzo Chigi, da una parte; per la maggioranza e Ap dall’altra. «Speriamo davvero oggi (ieri, ndr) sia il giorno giusto per avere in Aula la riforma del processo penale. È una riforma fondamentale, ci sono tutte le condizioni per approvarla presto e bene già in questa settimana» avevano dichiarato poco prima dell’inizio della conferenza dei capigruppo i senatori Pd Verducci, Maturani, Borioli, Capacchione, Cardinali, Fissore, Ferrara, Zanoni, Fabbri, Esposito, Silvestro, Tomaselli, Vaccari, Gianluca Rossi, Angioni, Sangalli, richiamando le parole del Pontefice sulla situazione carceraria. E hanno fatto eco i colleghi di area della Camera dei deputati: «Il testo condiviso può far compiere un deciso salto di qualità al nostro sistema giudiziario. Per queste ragioni, tanto più dopo gli impegni assunti dal presidente del Consiglio e dal ministro della giustizia, ci aspettiamo che questa importante riforma, possa essere discussa e votata rapidamente». Claudia Morelli