PROCESSO PENALE: Registrazioni, compromesso Pd. Niente carcere per i giornalisti (La Stampa)

LA STAMPA

 

Registrazioni, compromesso Pd
Niente carcere per i giornalisti
Diritto di cronaca e esercizio della professione: un emendamento per mediare
Rabbia Ncd: “Noi non cediamo”. Il M5S attacca ancora: cancellare tutta la norma

 

Lun.27 – ROMA. Un riferimento esplicito al diritto di cronaca e una parolina
in più aggiunta per circoscrivere il rischio di «danni collaterali» della norma. Quando, oggi alle 13, scadrà il termine per presentare gli emendamenti alla
riforma del processo penale, saranno soprattutto due di origine Pd a catalizzare l`attenzione: quelli messi a punto per cambiare l`ormai celebre norma anti-registrazioni, che prevede pene da 6 mesi a 4 anni per
chi diffonda video o audio «fraudolentemente» effettuati.

Gli uffici del Pd ieri ci stavano ancora lavorando, ma la direzione da prendere per sterilizzare il dibattito che ha infuocato il weekend (al coro di chi
ha lanciato allarmi sulla norma si è aggiunto ieri il procuratore di Torino, Armando Spataro, definendola «un serio attacco al giornalismo d`inchiesta») è riassunta in due modifiche da apportare al testo. Prima di tutto, aggiungere alle due scriminanti che eviti io la punibilità (quando le registrazioni sono
prova in un procedimento giudiziario o servano al diritto di difesa) due altri casi: quando viene esercitato il diritto di cronaca, e quando viene esercitata
un`attività professionale legalmente riconosciuta. In questo modo, ragionano nel Pd, dovrebbero venire esclusi dal rischio galera i giornalisti: come
per circoscrivere il reato di diffamazione, quando la notizia è vera, di interesse pubblico e raccontata con «continenza», il diritto di cronaca è legittimo. E
poi, verrà introdotta un`altra modifica. Là dove nell`emendamento Pagano si legge che è punibile chi diffonde le registrazioni «al fine di recare danno alla
reputazione o all`immagine altrui», saranno aggiunte quattro lettere, «solo»: «Al solo fine di recare danno…». Mentre sull`entità della pena, l`indicazione
al governo (si tratta di una legge delega, il Parlamento fornisce i parametri ma sarà l`esecutivo a scendere nei dettagli) rimarrà quella di non superare i quattro anni di pena massima.

Modifiche che mirano a rasserenare il clima con l`opinione pubblica, ma che hanno mandato in ebollizione gli alleati di Ncd. Infastiditi dal fatto che la
norma sia stata votata dal Pd in Commissione giustizia, salvo rinnegarla qualche ora dopo.

L`autore dell`emendamento, Alessandro Pagano, ieri alla «Stampa» ha detto chiaro di essere rimasto «molto sorpreso» dal ministro Orlando, tra i primi
a prendere le distanze dal testo. «Siamo disponibili a migliorare la norma, ma non a cedere sui principi», ricorda il viceministro Ncd Enrico Costa: «Il Pd
presenterà proposte di correzioni che valuteremo in maggioranza», mette in chiaro.

La discussione generale comincerà stamane. Quando si capirà anche la mole degli emendamenti: il M5S ne presenterà circa 500, di cui un centinaio
di merito e gli altri ai fini ostruzionistici se ce ne sarà bisogno, cioè «se tenteranno il colpo di mano di chiudere la legge entro la settimana prossima»,
spiega il deputato Vittorio Ferraresi. Loro sono stati i primi a denunciare la norma bavaglio: «Pericolosissima e da sopprimere», giudica il parlamentare,
che ha presentato una proposta di modifica per eliminarla.

Così come tra la cinquantina di emendamenti della Lega, ce ne sarà uno che punta a eliminare dalla legge tutta la parte che riguarda le intercettazioni:
«Non si riformano per delega – giudica Nicola Molteni – anche perché, così, il bavaglio se vuole può metterlo il governo nella legge delega». FRANCESCA SCHIANCHI

Foto del profilo di admin-oua

admin-oua